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venerdì 23 maggio 2014

Falcone è morto invano.

Buongiorno, torno a battere un colpo dopo un po'di tempo perché oggi è uno di quei giorni in cui ho proprio poca fiducia nell'acume del genere umano. Torno a dire cose scomode e come si evince dal titolo, parlo dell'anniversario della strage di Capaci.

Ho letto tanti status oggi riguardo Falcone, molte belle parole, ma la verità è, secondo me, che a parte le parole rimane davvero poco. La mafia oggi non è più quella di una volta, i pochi che lo capiscono e provano davvero a fare qualcosa fanno una brutta fine.
I ponti, le sparatorie per strada, quella è banale criminalità. La mafia oggi sta a tutt'altro livello. Negli uffici lindi delle sedi centrali delle banche, nelle decine di fondazioni che controllano ciascuna lo 0,5% dei grandi colossi dei beni alimentari, del gioco d'azzardo, dei fondi d'investimento e molto altro.
Bisogna capire che la mafia non è stupida, e la domanda "perché massacrarsi per le strade per i milioni, quando posso stare seduto in piscina, sostituire la pistola col telefono e fare miliardi?" se l'è fatta e si è data anche una risposta, molto tempo fa.
I telegiornali che ci parlano di sequestri di proprietà per milioni e milioni di euro, di boss latitanti che controllano "reti oscure" con i pizzini, dei regolamenti di conti per le strade di Scampia, non sono altro che propaganda. Rafforzano l'idea collettiva che abbiamo della mafia, distorcono la percezione, perché se non sai chi è il tuo nemico, come puoi combatterlo davvero?

Oggi non si fanno esplodere ponti, perché non ce n'è bisogno. Le guerre odierne si combattono con l'informazione. E quando qualcuno dice qualcosa di pericoloso, si forgiano parole come "complottista", che oggi è sinonimo di pazzo squilibrato che non sa quel che dice e vede minacce dietro ogni angolo. Ma le minacce sono davvero dietro ogni angolo.

Tuttavia l'essere umano non ha mai avuto un gran rapporto col pericolo (vero o presunto). Sin da quando siamo piccoli, piuttosto che guardare nel buio, mettiamo la testa sotto le coperte, stringiamo l'orsacchiotto e ci ripetiamo che va tutto bene, fino a quando ce ne convinciamo o, peggio, ci addormentiamo.
Aprendo gli occhi si può vedere che la mafia, ora come anni fa, sta al vertice di quella che è la catena alimentare politico-economica che domina la nostra società. Siede nei posti a cui tutti rivolgiamo lo sguardo quando qualcosa va male per avere risposte. Un po'come aver dato le chiavi della dispensa dove teniamo il formaggio a un'allegra famiglia di topi di campagna. Non una mossa molto furba. Tutto ciò accade tutti i giorni sotto il nostro naso.
Sia ben chiaro che non sto cercando di convincere nessuno di tutto ciò, è solo la mia idea. Idea di un mondo in cui la maggior parte delle persone si limita a scegliere tra le alternative che si trova davanti, senza chiedersi "cosa c'è d'altro?", senza pensare "no, ma io non voglio nessuna di queste cose, io merito di meglio e voglio di meglio per me, per il mondo, per i miei figli".

Io non credo che abbastanza gente aprirà mai davvero gli occhi, quindi, a oggi, ritengo che Falcone, Borsellino e gli altri martiri della lotta alla mafia siano banalmente morti invano.


Scusate per i toni seri, ma ogni tanto mi capita di dire cose serie. Il più delle volte poco prima che un sacco di gente storca la bocca e mi dia del pazzo. Quindi, se volete, sono qui, come dice Mastrota, "solo per oggi".
Da domani si torna su toni leggeri.


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lunedì 12 maggio 2014

La primavera porta un sacco di problemi

Buongiorno, gente che mi segue.

Come avrete notato è un po'che non mi faccio vivo.
Subito vi ringrazio per aver continuato a bazzicare il blog, le statistiche mi dicono che siete comunque passati di qui con una certa frequenza, lo apprezzo molto ;)

Per il resto, chiedo scusa per l'assenza, ma mi sono capitate (in ordine sparso e a volte più volte per punto) le seguenti cose:

1) Il mio cane grosso (Kira, per chi la conoscesse di persona) sta davvero davvero poco bene.
E visto che a casa mia i cani sono membri effettivi della famiglia, alla stregua di fratelli, è un periodo piuttosto duro.

2) Il nuovo layout del blog ha cominciato a darmi un sacco di problemi mentre cercavo di implementare l'ultima stramaledetta modifica (una delle più importanti).
Sono 5-6 giorni che cerco di sistemare la cosa, senza grossi risultati al momento, ma non demordo.

3) Siamo entrati in fase di test del gioco di carte che abbiamo creato per un concorso internazionale molto famoso, il che porta via molto tempo tra sistemare e bilanciare i vari aspetti del gioco...

4) Ho deciso che quest'anno proverò a partecipare al Gran Giallo città di Cattolica, il più famoso concorso italiano per racconti gialli, che dà accesso alla pubblicazione sulla collana del Giallo Mondadori (tanto gentile e tanto onesto pare, il giallo mondadori).

5) sto leggendo molto per prepararmi mentalmente alla stesura del prossimo romanzo. Dovete sapere che io non sono un lettore costante, magari per due mesi non leggo niente, poi leggo 10 libri in una settimana. rima di cominciare le fasi di scrittura più intensive e compulsive, leggo molto.

6) Sto preparando la mia prima pubblicazione come curatore. Dopo aver chiuso con successo un concorso letterario da me organizzato, ho deciso che i vincitori sarebbero stati pubblicati (hanno scritto davvero un buon pezzo), quindi in collaborazione con La Tela Nera stiamo lavorando a questa cosa di cui vi parlerò meglio più avanti.

Come vedete è un periodo davvero d'inferno. Però guardiamo il lato positivo, se Dio me la manderà buona, avrò presto una miriade di cose nuove da raccontarvi.
Quindi godetevi queste "ferie", potreste rimpiangerle presto... ;)

E magari, se ve la sentite, incrociate le dita per il mio cane!
Grazie, vi voglio bbbbéne, buon inizio di settimana :)


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giovedì 24 aprile 2014

5 motivi per cui non siete morti

Buongiorno, visto che è qualche giorno che non posto nulla sul blog, passo per dirvi che sono ancora vivo.




Lo dico principalmente per 5 motivi:


5.
Il mio cuore batte ancora. Ne sono quasi sicuro. Almeno fino a 5 secondi fa, fatemi ricontrollare... sì, batte ancora.


4.
Mi fa male una spalla per aver dormito in una posizione improponibile di cui vi lascio un'immagine illustrativa:


Insomma, sentire dolore è un indiscutibile sintomo di vita, no?
Sì!


3.
Ho mangiato delle patatine che facevano schifo. Se fossi in Paradiso, le patatine superbuone sarebbero un must: non esistono patatine cattive o bruciate o marce in Paradiso.


2.
Sono in camera da solo. Se fossi all'Inferno sarebbe pieno di cattive ragazze.
Assumendo per vera la "posizione" dell'immagine che vi metto tra 3, 2, 1...


e constatando che al momento non mi ritrovo in una scena simile (e non solo perché non ho un tatuaggio sul polpaccio), beh, se ne deduce che io non sia all'Inferno (che secondo il mio ragionamento sembrerebbe di più un paradiso... ma non siamo certo qui ad applicare delle logiche noiose alle nostre aspirazioni, giusto? Giusto!)


1.
La mia quota di scrittura quotidiana mi aspetta... e non pare intenzionata a farmi sconti...


Motivo più importante:
L'erba cattiva non muore mai!


Non mi state vedendo molto negli ultimi tempi perché sono in fase di scrittura compulsiva, ho un po'di arretrati da recuperare prima di fine mese, perché poi, come vi accennavo qualche giorno fa, si comincia con il nuovo romanzo e non vorrò avere sul groppone attività lasciate a metà.
Però, come dimostrato dai punti di cui sopra, sono ancora vivo.

Bazzicate da queste parti perché a giorni farò partire un sondaggio in cui vi chiederò di votare quale dovrà essere il prossimo romanzo che scriverò.
Sì, potrete anche essere malvagi e scegliere di proposito la storia che credete mi possa mettere più in difficoltà. Un'occasione da non perdere. :D

Fate i bravi, ma non troppo. ;)


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venerdì 18 aprile 2014

Cronache editoriali: Realtà 1 - 0 Fantasia

L'autoreferenzialità mi indispettisce.
E in Italia pare funzioni tutto così.
A partire dalla tv, in cui personaggi tv si invitano a vicenda in salotti tv a parlare di tv e di come loro ,la tv, la sappiano fare.



Ma anche l'editoria funziona circa alla stessa maniera: scrittori incapaci che incensano altri scrittori incapaci solo per venire incensati a loro volta da altri scrittori incapaci.
Io non voglio (ancora) fare nomi, perché banalmente e cinicamente avrei solo da perderci.
Vi racconto però una storia (vera, ma facciamo finta che sia una favola, così nessuno si offende... come diceva Mourinho "bassiamo i toni" :P )

C'era una volta uno scrittore (non molto dotato né a livello di estro né di tecnica (nidifico una parentesi in un'altra parentesi... con "tecnica" intendo la banale grammatica che si dovrebbe conoscere passando gli esami di quinta elementare che nemmeno so se esistano più) né di stile).
Ecco, la storia potrebbe finire qui, ma voglio divertirvi.
Questo scrittore ha cominciato a linkare su TUTTI i benedetti gruppi di del social regno incantato egalitario di facebook relativi a scrittura e non, il suo romanzo in vendita nel regno fatato di Amazon. (A dire il vero è una trilogia di romanzi, ma ve lo ripeto alla fine, perché a questo punto potreste non apprezzare appieno la portata di una tale affermazione.)

Insomma, metteva questo link ad Amazon, preceduto da una bella sinossi (riassuntino) introduttivo, tipo trailer.
Un supereroe bello, dannato e tormentato (visto che stiamo fantasticando, fatemi essere figo!) ha appena passato circa mezz'ora a cercarla (questa sinossi) ma non lo trova più, altrimenti ve l'avrebbe copiaincollata.
Comunque, già partendo dall'introduzione (il vostro eroe non ricorda se proprio dalla primissima frase, comunque dalla prima riga di sicuro), un qualsiasi lettore normodotato avrebbe detto:


Il messaggio di speranza dello scrittore finiva con un "tutti e 3 i romanzi a meno di 3 euro, se non è un occasione questa" (sì, senza apostrofo).
Dopo aver visto questo messaggio per 80 (niente eufemismi) volte in 3 giorni, spammato come se non ci fosse un domani in tutte le pagine riguardanti scrittura, dinosauri, macchine da cucire, resina fossile, servizi igienici (l'unica che avesse una qualche attinenza, forse), il vostro eroe bellomadannato si è deciso a commentarne uno, con tutta la cortesia di cui era capace.
"Messer scribacchino," disse il giovane eroe, "se la mia persona dovesse entrare nelli panni vostri, riterrebbe di rivedere il testo di codesta sinossi con una celertà senza iguali, acciocché la meschina figura di cui vi state testé rendendo protagonista, sta certamente... segandovi le gambe all'altezza delle ginocchia!"
Sorridente, il vostro eroe ha ripreso a svolgere i propri compiti quotidiani, felice di aver compiuto una buona azione, di aver avvertito del pericolo un aspirante collega.
Ma, come si dice, i migliori consigli vengono sempre elargiti a chi non ha orecchie per ascoltare.

Dopo qualche minuto di lavoro, il social network blu si tinge di rosso... un 2 nella casella delle notifiche attrae la mia attenzione:
"tale scrittore ha messo like al tuo commento... tale scrittore ha commentato un post che tu hai commentato".L'eroe rabbrividisce, poi si ricorda che la fatina del dentino gli ha fatto promettere di avere più fede nell'umanità e apre la notifica.
"Ciao, i consigli sono sempre benaccetti" avrebbe potuto iniziare meglio, tipo con grazie e basta, ma anche molto peggio, diamogli fiducia, la fatina del dentino prima o poi avrà ragione, se non altro per la legge dei grandi numeri. Continua a leggere. "segnalami gli errori che hai trovato, così se son da correggere li correggo".

Allora, NO! Qui si tratta di rileggere e se non li vedi da solo quegli errori, beh, allora io per te non posso fare proprio niente!
Esaurita la momentanea furia cieca (gran film), noto che tale scrittore commenta ancora:
"Comunque la presentazione non l'ho scritta io ma la mia editor"
"Uodddddaffffakkk?" rispose mentalmente il vostro eroe, con un autocontrollo degno della regina Elisabetta



Ma stiamo intendendo con "editor" quella figura professionale che dovrebbe essere molto competente in materia linguistica e di storytelling che prende un buono scritto di un autore (che dovrebbe essere a sua volta competente) e lo massacra fino a quando è stramaledettamente impeccabile? Perché un editor è questo, in fin dei conti.
A questo punto, il vostro eroe si dichiara sconfitto e fa proprie le parole di Dante:
"Non ti curar di lor ma guarda e passa"
Dopo tale intervento, lo scrittore ha continuato a postare i link al regno fatato di Amazon, preceduti dalla sinossi. Il vostro eroe (che vi ricordo essere figo!) ha, per scrupolo, letto un'altra volta tale introduzione e l'ha trovata identica in ogni virgola a quella precedente. Ha così deposto le armi e si è arreso.
Non prima che l'occhio gli ricadesse di nuovo sulla chiusura dell'introduzione, quel "tre romanzi a meno di 3 euro, se non è un occasione questa!"
Perché un eroe non è davvero tormentato se non si porta dentro almeno un'autobotte di morte e disillusione.



Ora, io non voglio mettermi su un piedistallo e giudicare a caso. Io giudico NON a caso dopo aver infilato le mani nel fango. E soprattutto non mi faccio scrupoli nel mio essere sincero e diretto. Non massacro per il gusto di massacrare, leggere cose belle mi rende felice come poche altre cose al mondo, quindi io mi approccio SEMPRE ai testi sperando che siano qualcosa che mi renderà felice.

La cosa che mi fa salire l'eugenetica è il fatto che certa gente non ha rispetto prima di tutto per i lettori che SONO SACRI (sono anche una specie in via d''estinzione), sapete come la penso. Pubblicare un romanzo o un racconto di merda e chiedere alla gente di spendere soldi ma soprattutto tempo per leggerlo è un insulto. E su questo punto non conosco compromessi o mezze misure.
Poi, in seconda battuta, come cavolo fanno quelli che scrivono bene a farsi notare in mezzo a un mare di idioti incapaci?
Prescindendo da me che sono anche abbastanza fortunato sotto questo punto di vista, i miei racconti ve li scaricate sempre in tanti e mi fa un sacco piacere.
Ma ci sono tanti scrittori che conosco che davvero meriterebbero, ma la gente non si fida e, scusate, CI CREDO che non si fida, una volta spende 3 euro per una trilogia come questa, legge le prime 2 pagine e butta il kindle nel camino perché ormai è irrimediabilmente corrotto!
Credete che una persona del genere comprerà ancora libri di esordienti di cui non sa niente?

In fin dei conti uno può anche essere un diamante, ma se lo si getta in un mare di liquame abbastanza profondo da farlo affondare, è un diamante che nessuno vedrà mai!
Tanti auguri. E buon weekend.

P.S. Sarà per questa mia innata sincerità che solo i colleghi ben sicuri delle proprie capacità mi abbiano mai chiesto pareri e recensioni?
Una volta un collega (tra l'altro uno di quelli che scrivono bene) mi ha detto "no, io non ti mando il mio manoscritto, perché poi te mi massacri!
(alla fine me l'ha mandato e io non ho pubblicato la recensione che avevo scritto, ma gliel'ho mandata per dargli spunti su cui lavorare, l'ha fatto e credo che quando finirà di revisionare, il suo romanzo sarà molto fico! Uno di quelli che comprerò e che vi consiglierò di comprare!)

Vi amo, ma voi siate più esigenti.
Il fatto che siete circondati da cacca non significa che a voi la cacca debba stare bene! E che diamine!


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mercoledì 16 aprile 2014

10 barzellette che vi faranno sentire delle brutte persone

Buongiorno, come spiegavo sui miei profili social, io amo le barzellette che di politically correct non hanno NIENTE.
E odio le persone che si scandalizzano!
In fin dei conti è ironia, a volte DEVE essere di una malvagità devastante, altrimenti vivremmo in un noiosissimo mondo fatto di fiorellini e draghi che invece del fuoco sputano latte e miele.
Poi la cattiveria è democratica, colpisce tutti senza distinzioni di sesso, religione, etnia o altro.
Barzellette, freddure, indovinelli, non sono razzisti/sessisti/altro, sono semplicemente ben riusciti o mal riusciti (cosa, tra l'altro, estremamente soggettiva).
Ora vi snocciolo alcune di quelle più cattive che mi vengono in mente, con la promessa che, se il post riceverà molte visite/like/commenti, ne riproporrò altri.




Va da sé che
SE COSE DI QUESTO TIPO URTANO IL VOSTRO ANIMO SENSIBILE,
SMETTETE DI LEGGERE ADESSO.

Non c'è intento polemico né offensivo in questo post, ma ci sono persone che non sanno capire quando una cosa si dice con cattiveria e quando invece solo per farsi due risate. Ognuno è libero di reputare divertente o meno ciò che più lo aggrada, io vi avverto che questo post non è per tutti. :)

Siete ancora in tempo per smettere.


10. I neri (qui ce ne sono un'infinità, prendo le prime due che mi vengono in mente)

Cosa fa un nero dopo aver fatto sesso?
15 anni di prigione

Come mai i neri hanno sempre gli occhi rossi dopo aver fatto sesso?
Per via dello spray al peperoncino!


9. Gli ebrei (questa saltatela se siete impressionabili perché qui la malvagità è alle stelle)

Che differenza passa tra Babbo Natale e un ebreo?
Babbo Natale dal camino ci scende, non ci sale.

Perché gli ebrei hanno la kippah (quel berrettino tipo papalina)?
Così non ti scotti le mani quando li tiri fuori dal forno
(gentilmente fornita da Alberto, collega scrittore e blogger, cliccate qui per il suo blog)




8. Messicani

Perché il Messico non vince mai medaglie alle olimpiadi?
Perché ogni messicano che sappia correre, saltare o nuotare è negli Stati Uniti.


7. Non vi dico la categoria altrimenti è spoiler

Qual è la parte più dura di un vegetale?
La sedia a rotelle!

Dove puoi trovare un tetraplegico?
Esattamente dove l'hai lasciato!



(Se non conosceste le Epic Rap Battles of History
e/o
per il link a youtube, cliccare QUI)

6. Ciechi

Hai mai visto la madre di Ray Charles?
Nemmeno lui.

Sai come faceva la madre di Stevie Wonder a punirlo quando era piccolo?
Gli cambiava l'ordine dei mobili di casa.


5. 4. Nonostante sia vecchia, questa vale doppio!


Gesù, molto preoccupato, riunisce i suoi discepoli in una riunione di emergenza per l'alto consumo di droga sulla Terra. Dopo averci pensato a lungo, decidono che la cosa migliore per affrontare il problema consista nel provare la droga loro stessi per poter comprendere la situazione e prendere le dovute contromisure. Si delibera che una commissione di discepoli scenda sulla terra e procuri droghe di tipo differente.
Si effettua l'operazione segreta e, dopo tre giorni, i discepoli cominciano a ritornare in paradiso.
Gesù aspetta sulla porta, quando sente bussare.
-Chi è?
-Sono Paolo, Signore.
Gesù apre la porta
-E tu cosa porti, Paolo?
-Porto Hashish dal Marocco.
-Molto bene fratello, entra.
Toc, toc
-Chi è?
-Sono Marco, Signore.
Gesù apre la porta
-E tu cosa porti, Marco?
-Porto marijuana dalla Colombia
-Molto bene fratello, entra pure.
Toc, toc
-Chi è?
-Sono Matteo, Signore.
Gesù apre la porta
-E tu cosa porti, Matteo?
-Porto cocaina dalla Bolivia
-Molto bene fratello, entra
Toc, toc
-Chi è?
-Sono Giovanni, signore.
Gesù apre la porta
-E tu cosa porti, Giovanni?
-Crack da New York.
-Molto bene fratello, entra
Toc, toc
-Chi è?
-Sono Luca, Signore.
Gesù apre la porta
-E tu cosa porti, Luca?
-Porto speed da Amsterdam
-Molto bene fratello, entra.
Toc, toc
-Chi è?
-Sono Giuda, Signore.
Gesù apre la porta
-E tu cosa porti Giuda?

-L'ANTIDROGA, FIGLI DI PUTTANA, TUTTI CONTRO LA PARETE!


Questa non c'entra, ma mi fa sempre spanciare dal ridere!


3. 2. 1. Questa triplo

Alla fine di una giornata di scuola, Pierino ascolta la maestra che dà i compiti per il giorno successivo.
"Bene, bambini, per domani dovete portare uno strumento che abbia a che fare con la medicina o la salute, chiedere ai vostri genitori a cosa serva e riferirmelo, io poi vi darò i voti"
Tutti i bambini annuiscono e  lasciano la classe.
Il giorno dopo, è l'ora di mostrare alla maestra cosa hanno portato.
"Chiaretta, tu cos'hai portato?" chiede la maestra
"Il termometro" risponde la bambina.
"E cosa ti ha detto la mamma?"
"Mi ha etto che quando uno sta male, si usa per provare se ha la febbre."
"Bene, molto brava, 7" si gira verso Gianni "E tu, Gianni, cos'hai portato?"
"Un bisturi, il mio papà è chirurgo." risponde lui tronfio.
"Un bisturi, cavoli, e cosa ti ha detto il tuo papà?"
"Il mio papà mi ha detto che quando uno sta molto male e bisogna operarlo, il bisturi si usa per togliere la malattia."
"Bravissimo, Gianni. 9." la maestra si gira verso Sara, "E tu, Sara, cos'hai portato?"
"La borsa dell'acqua calda."
"Ah, beh, sì, si può considerare accettabile. Cosa ti ha detto la mamma?"
"Mi ha detto che la usa da mettere sulla pancia quando le fa male, e che si può usare anche col ghiaccio, ma che è meglio di no sulla pancia."
"Bene, direi che un bel 6 te lo sei meritata."
La maestra poi si volta verso Pierino, intento ad abbracciare un sacchetto di plastica pieno.
"E tu, Pierino, cos'hai portato?"
Pierino si alza e solleva il sacchetto, all'apparenza molto pesante. Si dirige alla cattedra ingobbito dal carico e, con un notevole sforzo, vi appoggia il sacchetto che, all'impatto, fa un forte rumore metallico. Pierino toglie il sacchetto e, sul ripiano di legno rimane un enorme scatola di metallo piena di valvole e bottoni.
La maestra guarda Pierino esterrefatta.
"Ma, Pierino, che cos'è questa cosa?"
"Un polmone d'acciaio" le risponde lui sorridente.
"E cosa ti ha detto tuo padre?"
Pierino assume un'espressione sofferente, le palpebre semichiuse e la bocca contratta in una smorfia sofferente. Poi, con voce rantolante rispose:
"B-bastardo!"

:D


Spero di avervi regalato un po'di buonumore in questa giornata uggiosa!
Per qualche giorno può darsi che io sia un po'latitante, non preoccupatevi e magari andate a spulciarvi qualche vecchio post divertente ;)

Sapete che non vorrei mai abbandonarvi, ma ci sono delle cose che devo per forza finire di fare...
Vi ricordate che sto cercando di diventare uno scrittore superfamoso? Ecco, questo tentativo implica che io passi del tempo a scrivere narrativa! :D
Poi sto finendo il restyling del blog, quando sarà finito andremo offline per qualche ora/una giornata per implementarlo. :)
Poi sto elaborando un gioco di società per un concorso molto famoso, un gioco in cui il livello di malvagità dei giocatori tocca vette notevoli! :P
Poi comincio una partnership con il sito "ebookgratis", di cui però vi parlerò in un post dedicato.
Poi ci sono novità sulla traduzione (verrò tradotto in altre lingue, son soddisfazioni), e tante altre cose... mentre a voi pare che io cazzeggi poco costruttivamente, in effetti cazzeggio poco costruttivamente, ma mi do da fare anche su altri mille fronti tutti insieme! ;)
Insomma, la mia attività cresce, e tutto grazie a voi, continuate a supportarmi (e a sopportarmi) e vedrete che arriveremo lontano ;)

Almeno fino a quando sarò così famoso che faranno meme così anche su di me:




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lunedì 14 aprile 2014

Le 10 cose più odiose che succedono sui social network

Oggi parliamo dei comportamenti più odiosi di cui le persone si rendono protagoniste sui social network.
Credo sia assolutamente innegabile che facebook, twitter, instagram e compagnia bella risucchino una buona fetta del nostro tempo e dei nostri pensieri quotidiani, quindi, come una volta le comare spettegolavano su quello che aveva fatto Tizio nella piazza del mercato, o Caio con la vicina di casa, o Sempronio (Svensson, ovviamente) con la figlia del macellaio, oggi sul banco degli imputati finiscono i frequentatori di social network.
Oggi ci focalizziamo su facebook che tanto è in assoluto il più usato e costituisce il campione più ampio cui attingere.
N.B. i nomi utilizzati sono tutti di fantasia, se per caso doveste trovare casi di omonimia sono del tutto involontari.

Beh, dai, cominciamo... modalità odio feroce: attivata.

10) Il liker compulsivo.
Tipico di facebook. Ci sono persone che mettono like a qualsiasi cosa postiate, scriviate, commentiate voi come qualsiasi altro dei loro contatti.
Ora, assumendo che è (il presente indicativo è voluto!) IMPOSSIBILE che a una persona piaccia tutto, è evidente che chi fa così lo fa perché vuole attenzioni. Vaffanculo.




9) Quello che a malapena conosce l'italiano e "ha stretto amicizia con":

  • Svetlana Maialakova
  • Tomoko Suka
  • Adelita quel Chapal y Cojones Sikhakha

e ti si vedono le palle, cicciailculo! [cit.]


8) Quello che ti intasa la homepage con "a Sempronio Svensson piacciono le seguenti pagine":

  • Vagine predatrici
  • Labbra come aspirapolveri
  • Selfies porno soft hard chicotilla superstar girella sadomaso +18 (che poi, si dice 18+)
  • Asian Bitches
  • Russian Bitches
  • Inuit Bitches
  • Dolphin Bitches (l'interracial non è mai stato così estremo)
  • MILF luride che aspettano solo te (e i tuoi soldi, aggiungo :P )





Questo individuo manderà anche 12499532 inviti al giorno a pagine dai nomi ammiccanti come:
Scopa subito nella tua zona (eh?)
1'000'000 di ragazze fatte apposta per te (intendete dire intelligenti?)
Incontra la tua anima gemella e facci sesso (eh?)
Che poi, dico, perché inviti me? Non ti sei accorto che:
a) sono un maschio
b) non sono il tuo tipo
c) nell'ipotetico remoto caso in cui accettassi, sarei concorrenza


7) Quella che posta 200 foto di lei in discoteca in atteggiamenti lascivi (da zozza), sempre con un cocktail in mano (sempre pieno, ma dico, ma li bevete anche o li prendete solo per fare le fotografie? Come i libri finti che mettono sugli scaffali all'ikea per far sembrare che tra il reparto salotti e quello camere da letto ci viva una famiglia che voi non potete vedere, tipo gli ebrei nella Germania nazista), sempre attorniata da 13 maschi sudaticci che fanno espressioni da improbabili #bellimadannati.
Poi, curioso, vai a vedere il suo profilo e Giovanna 'birichina' Montalcini ha stretto amicizia con

  • Mario "trapano" Cortinovis
  • Kiko "coatto" Pantelleria
  • Giaguaro "er giaguaro" Giaguaro
  • Simone "32CM" Esposito (personaggio che, se foste google, gli direste "intendevi forse 32 QI?")
  • e altri 1234 Utente "arrapato" Medio

Capisco tutto e ognuno è libero di vivere la propria vita come gli pare, ma poi non postarmi frasi tipo "io gli uomini che trattano le donne come oggetti non li sopporto", altrimenti mi parrà lecito pensare che la coerenza tu l'abbia imparata dai libri dell'Ikea di cui sopra.




6) Vi piace il mio nuovo taglio di capelli?
E nella foto si vedono solo 3 centimetri di capelli, roba che si possono valutare solo eventuali doppie punte, ma le tette e le chiappe sono un superprimissimopiano. Magari in qualche posa ammiccante. Sparati.




5) Quelli che "io odio questa, questa e quest'altra cosa" e l'unica cosa che ti viene da pensare leggendo certi status o vedendo la condivisione di certe immagini è:
"il bue che dà del cornuto all'asino".
Non credo ci sia bisogno di aggiungere altro.


4) "Metto il like alla tua pagina solo se metti il like alla mia!"
I social network sono luoghi di socializzazione virtuale, ma questo non significa che le buone maniere vadano gettate giù per lo scarico del water.
La frase "ci sono modi e modi di dire la stessa cosa" non vi suona familiare?
Provare con un: "Bella pagina :) ne ho una anche io, magari passa a darle un'occhiata se ti va e poi fammi sapere cosa ne pensi e se ti piace lasciaci un like ;) "
La CORTESIA non è un optional! Altrimenti il tuo like te lo puoi infilare nell'uscita sul retro del tuo apparato digerente!


3) Quello degli inviti ai giochini!
Non lo nascondo, ho avuto anche io un mesetto della mia vita, agli albori di facebook, in cui giocavo ai giochini, ma allora c'erano delle questioni da tenere in considerazione:
a) a mia memoria non si potevano invitare tutti gli amici con un solo click, quindi ogni molestia digitale la si doveva pagare a suon di click e artriti reumatoidi all'indice, nonché con una bella sindrome del tunnel carpale,
b) c'erano 10 giochini in tutto, tutti di zynga, tutti uguali a parte che in uno al posto della fattoria c'era il castello, in un altro il bordello e nell'ultimo il ***ello (non mi veniva una rima all'altezza della situazione, quindi lascio a voi l'onere di trovarla).




Oggigiorno la situazione è diventata insostenibile. Fino a quando facebook non ha inserito l'opzione "che questa applicazione la smetta di rompere i cojones", la vita sul social blu era impossibile.
Che poi, mettetevi nei panni di qualcuno che ha già problemi relazionali di suo, la situazione può finire in tragedia...
Uno arriva a casa dopo una serata storta e si trova 142098 notifiche e 1414 richieste di amicizia, contento per essere diventato popolare tutto d'un colpo, apre i menù e vede che le richieste di amicizia son tutte di cinesi che giocano a qualche giocone a cui il nostro eroe si è inavvertitamente iscritto 4 anni prima e le notifiche sono tutte "prova il supergiocone", oppure "mandami una supposta energetica per il supergiocone, ne ho bisogno".
Come si dice, dare la speranza a qualcuno per poi distruggergliela è la cosa più malvagia dell'universo. Il nostro eroe non avrà altra scelta che andare in cucina, decapitarsi con un pelapatate, gettare la propria testa nel lavandino pieno per annegare nel nelsen e poi cospargersi di olio di semi e rotolarsi in padella a fuoco vivace come dice la Benedetta Parodi (che, ho scoperto ieri, non fa più cotto e mangiato... certezze che crollano inesorabilmente sul tuo mondo, minandone le fondamenta).




2) I profili fake di presunte strafighe asiatiche/russe che sono, strano, delle supernerd che bevono birra, mangiano pizza e giocano ai videogiochi come se non più dei maschi.
Tutte ovviamente stramagre con le tette che paiono zeppelin (dirigibili) con valvole del gas impazzite, coperte con una quantità di stoffa totale che non basterebbe a cucire una cravatta e che si strusciano controller sui capezzoli..............
Ora, se già non vi è venuto qualche sospetto vedendo una strafiga che non conoscete che vi manda richieste di amicizia, potreste anche prendervi la briga di spendere 0,4 secondi per cliccare col pulsante destro del mouse sull'immagine del profilo di questa presunta vostra spasimante e cliccare poi sulla voce "cerca questa immagine con google". SE (e succede SEMPRE) vedete che la foto è di una pornostar idol koreana o di una modella russa, magari a questo punto qualche dubbio potrebbe venirvi, no?
Ma che dico, assolutamente no, di sicuro voi siete così fighi che richieste di amicizia da persone così sono la norma, perfettamente plausibili... ve ne arrivano a dozzine ogni giorno... e le accettate TUTTE!



1) Quello che "Tizio ti ha mandato una richiesta di amicizia", tu, incuriosito, accetti, magari è qualche vecchio compagno di classe delle elementari che ora abita dall'altra parte del mondo e che è così cambiato che dalla foto profilo non lo riconosci.
Quindi gli scrivi "ciao, scusa, guardando le foto non riesco a capire chi tu sia, mi rinfreschi la memoria?" e ti risponde "no, non ci conosciamo".
Quindi tu, che la logica non l'hai imparata sui libri dell'ikea, chiedi "ah, capisco, non so, posso fare qualcosa per te?" e ti rispondono "no", smettendo di interagire con qualsiasi altra domanda tu rivolga loro.
E a quel punto smetti di cercare di capire il genere umano e pensi che in fin dei conti l'opzione "socializzare con i piccioni al parco" potrebbe avere sulla tua vita un impatto molto più significativo.
E tu, come tutti, disprezzi i piccioni.




So che questi 10 non sono tutti i comportamenti fastidiosi, sono solo, in ordine, quelli che ho riscontrato negli ultimi 2 giorni! :D
Quindi lasciatemi nei commenti ciò che più vi dà fastidio di ciò che vedete tutti i giorni sui social e vedremo di espandere questo post con un'altra raccolta! ;)


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giovedì 10 aprile 2014

Un romanzo in 9 giorni: i primi feedback

Vi scrivo oggi per aggiornarvi un po'sugli esiti dell'impresa impossibile di fine febbraio (vi ricordate quando ho deciso di scrivere un romanzo in 9 giorni? Se no, cliccate QUI per andare a vedere di che si tratta e quanto diamine sono pazzo! ;) ).
Per i non avvezzi, uno scrittore veloce e molto produttivo, scriverebbe un romanzo come quello che ho scritto io in circa 2 mesi. Lo specifico perché mi sono arrivati messaggi che mi chiedevano "ma è davvero così difficile scrivere un romanzo in 9 giorni?". Beh, .


questa è la copertina di prova del romanzo,
stavo cercando uno schema compositivo
e ho usato il nuovo romanzo come spunto,
secondo me è anche carina!

Comunque, a distanza di poco più di un mese, 6 dei miei lettori di fiducia (quelli che leggono ciò che scrivo e mi massacrano se faccio cazzate) hanno letto il romanzo e le prime impressioni sono state in generale positive. Alcune esternazioni mi hanno reso molto felice, altre mi hanno dato spunti su cui riflettere.

Il giudizio generale è stato "Strafico! Ci sono punti in cui è migliorabile, anche molto, ma comunque la storia regge e coinvolge molto".
Ecco, sappiate che non mi aspettavo dei giudizi del genere.
Quello che mi ha più fatto alzare il mento in una posa da "come sono figo" è stato:
"NON ci credo che tu in 9 giorni e senza rileggere abbia prodotto questo! Dimmi la verità!"
Questo veniva da una collega scrittrice, quindi son soddisfazioni u.u
Sto facendo la posa da figo anche mentre scrivo queste righe. Sì, sembro uno psicopatico a fare così da solo davanti al pc. No, non me ne vergogno affatto!




Che avessi fatto un buon lavoro lo sapevo, sono abbastanza conscio delle mie capacità e possibilità, ma ero piuttosto sicuro di aver infilato qualche grossissima cavolata qui e là, di aver sbagliato parte della gestione, eccetera. Soprattutto perché, scrivendo questo romanzo, ho sperimentato tecniche narrative nuove, ho mischiato modi e strutture come mai avevo fatto prima, mi sono ispirato molto alla sceneggiatura, al ritmo di narrazione tipico delle serie tv, implementando nozioni di regia all'interno di una narrazione scritta.
Insomma, non soddisfatto del livello di difficoltà dell'impresa, ho persino alzato l'asticella sperimentando qualcosa di completamente nuovo (almeno per me, non so se altri scrittori magari anche famosi abbiano mai provato strade narrative simili).
Poi, c'è da dire che questo era anche il mio primo giallo in assoluto, letti moltissimi, ma scritti mai, nemmeno racconti.
E anche che ho riletto solo i primi 3 capitoli, il resto era tutto come papà l'aveva fatto, senza correzioni.

Tutto questo per dire cosa?
Che dopo i primi feedback sono decisamente soddisfatto e anche abbastanza felice. :)
Vorrei cogliere l'occasione per ringraziare i miei lettori più accaniti che mi danno sempre un sacco di buone dritte e da una parte rendono migliori i miei pezzi, dall'altra rendono migliore me come scrittore. Quindi sappiate che anche e soprattutto quando mi rompete le scatole, mi siete molto utili. :P

Ora mi mancano da raccogliere le indicazioni degli ultimi 3 lettori di questa prima stesura e poi sarò pronto a rimettere mano al romanzo per passare finalmente alla seconda stesura. Dopo la terza sarà considerato finito.

Cosa ne sarà poi?
Ancora non lo so.

SE quelli del concorso cui l'ho mandato decideranno che varrà la pena pubblicarlo, allora sarà un ricco bottino, avrò la mia prima pubblicazione importante e festeggeremo in modo adeguato!

SE invece, come è più probabile, questo non succederà, allora non lo so di preciso, ho diverse alternative. Fatto sta che quel romanzo NON rimarrà a lungo in un cassetto.

Per esempio, SE il blog dovesse raggiungere dimensioni ragguardevoli di pubblico (a proposito, nelle ultime settimane è cresciuto di un altro 30% abbondante, non vi ringrazierò mai abbastanza per tutte le gratificazioni che mi date, e per tutti i consigli, e per tutto tutto tutto!), allora prenderò in considerazione l'ipotesi di pubblicarlo in self publishing su Amazon e su tutti gli altri store digitali.

(se il blog dovesse proprio esplodere esplodere, allora ve lo regalerò 'sto romanzo, ve lo metterò in download gratuito, quindi forza e coraggio, leggete, visitate le pagine, condividete gli articoli, mettete un bel like sulla pag facebook, seguitemi su twitter, eccetera... state già facendo tanto per me e vi ringrazio, ma fatto 30, facciamo 31, no? :D )




Comunque, spero che a prescindere da cosa succederà, questo romanzo vedrà presto la luce e che voi possiate leggerlo e che possa piacervi, sarebbe qualcosa che mi renderebbe molto felice. ;)

Intanto vi auguro una buona giornata/serata (dipende da quando leggerete questo post) e, mi raccomando, combinate un sacco di guai, altrimenti la vita diventa noiosa!





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lunedì 7 aprile 2014

Le 7 frasi da non dire mai a nessuno



Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un post che si intitolava "7 frasi che non dovresti mai dire a qualcuno", l'ho letto e speravo di farmi due risate, invece aveva toni molto seri e psicologici. Interessante, quindi, ma nulla più.
Le frasi erano (l'articolo era in inglese ma ve le traduco):

  1. Vergognati!
  2. Cresci!
  3. Se tu davvero mi amassi, allora...
  4. Perché l'ho detto io!
  5. Perché non puoi essere più...
  6. Sei troppo bella/brava/buona/ecc per...
  7. Calmati
Le motivazioni erano cose tipo "se dici questa frase è come se tu ti ponessi al di sopra dell'altra persona", oppure "dicendo così a qualcuno, se poi accadesse questa o quest'altra cosa, allora queste parole vi si potrebbero ritorcere contro" eccetera.
Motivazioni sacrosante, ma noi, spero, siamo meno noiosi, quindi ora io vi do le mie 10 frasi che non dovresti dire mai a nessuno, con tanto di spiegazione del perché (magari alcune saranno anche simili a quelle della lista sopra, ma per motivazioni diverse).
10, sì, gli elenchi si fanno a 3-5-10. Perché 1 non è un elenco, 2 è da stronzi, quindi minimo 3. Da lì in poi regna sovrano il numero di dita che avete nelle mani, quindi 5 o 10.


1.
Mi sono scopato la tua ragazza/tua sorella/tua madre/il tuo cane(lo so, quella del cane è da persone disturbate, ma so per certo di una persona che ha infilato una matita nell'ano al gatto di un mio amico, quindi, amici miei, meglio mettersi il cuore in pace e accettare il fatto che là fuori è pieno di persone disturbate... prepariamoci al peggio)
Decisamente questa non è una buona frase di apertura per una conversazione.
Se andate a letto con una delle donne più importanti della vita di un uomo, quell'uomo non lo vorrà sapere, mai. Ci sono casi in cui l'ignoranza è un bene.
Se vi sentiste proprio in obbligo di condividere queste informazioni, dovreste considerare l'idea di spendere qualche centinaio di euro per pagare uno psicologo a cui potrete dire tutto quello che vi pare e lui sarà obbligato a mantenere il segreto professionale.
Va da sé che se vi siete scopati la figlia dello psicologo, dovreste con tutta probabilità rivolgervi a un diverso professionista del settore per le vostre esternazioni.
Un'antica leggenda cinese vuole che, dicendo una di queste frasi a un uomo felice in un qualsiasi momento diverso da una notte di luna nuova che cada il 31 febbraio, proverete su di voi un'epica tecnica marziale sviluppata da una donna di nome Lorena Bobbit in Virginia, ormai molti anni or sono.

2.
Il cane lo abbandoniamo in autostrada.
C'è poco da dire, l'unica possibile reazione a una frase del genere contempla un imbuto, il vostro ano, una tanica di benzina e un accendino.
In caso il destinatario di un'esternazione simile non dovesse avere questi materiali a portata di mano, sappiate che c'è un'alternativa meno utilizzata ma altrettanto efficace che include una grattugia, del sale grosso, i vostri genitali e dell'olio bollente (questa è la ricetta low cost che si può fare con tutti i materiali di recupero che si trovano in ogni cucina, perché, giustamente, bisogna sempre tenere un occhio al portafogli, la benzina costa).

3.
Sei ingrassata?
NO! Nemmeno nelle varianti diplomatiche tipo "guarda, sei ingrassata, ma stai benissimo con questi chiletti in più" o "guardati che bella che sei, ci voleva proprio di vederti finalmente con un po'più di curve" oppure "ti sono cresciute le tette?".
Tutte queste frasi è arcinoto che siano formule magiche di trasformazione di potenza incommensurabile che creano effetti randomici di portata devastante. Trasformano la persona cui le avete pronunciate in una creatura mitologica a caso: si va dai draghi, ai minotauri, alle fatine complessate in disperato bisogno di conferme (che sono le più temibili).
Le possibili conseguenze sono davvero imponderabili.
Sono serio.
Non vi porto esempi perché, non posso neanche dirvi il perché, maledizione, a volte conoscere tante persone ci infila un bavaglio in bocca. MA sappiate che è una cosa che NON dovete fare, MAI. Spero solo abbiate imparato a fidarvi un pochino del sottoscritto :D

4.
Ho defecato nella sua minestra.

Questa va evitata come la peste. Non tanto perché faccia schifo, ma perché, ricordando che il mondo è pieno di persone con un sacco di problemi, correte il serio rischio che la persona cui la dite vi rivolga uno sguardo sognante e vi risponda "sìììì" con una roca voce sexy e un'improvvisa sudorazione da eccitamento sessuale.
Seriamente, gente, il mondo è pieno di gente strana, state sempre attenti a rilanciare sulle cose che fanno schifo, perché non sapete mai chi avete di fronte. Sospettate sempre, soprattutto dei più insospettabili.

5.
Calmati
Qui dipende da persona a persona.
Dirlo a un maschio vi dà il 50% di possibilità che lui si calmi e il 50% che vi tiri un pugno in faccia e sfoghi su di voi le sue frustrazioni. Sempronio Svensson mode: on.
Con un maschio ubriaco o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti (quindi con praticamente ogni maschio sulla faccia della terra), le probabilità diventano 0% per il fatto che si calmi e 100% per il fatto che vi tirerà un pugno in faccia.
Dirlo a una donna, invece, porta a un unico risultato: com'è che si dice, "benzina sul fuoco"?
Solo che la tanica con cui la versate, non ha valvole di sicurezza e la fiamma risalirà fino a dentro il contenitore e voi esploderete tra le fiamme, destinati a morire tra atroci sofferenze fisiche e psicologiche. A meno che voi siate Danaerys Stormbor of the House Targaryen Queen of the Andals and the Rhoynar and the First Men Lady Regnant of the Seven Kingdoms and Protector of the Realm Khaleesi of the Great Grass Sea the Unburnt Mother of Dragons, allora del fuoco potete fregarvene e dire "calmati" a tutte le persone che volete, perché tanto se si incazzano potete sempre dire la parola magica: Dracarys.





I più svegli si saranno sicuramente accorti che l'elenco va dall'1 al 5... e invece avevo detto che sarebbero state 10.
Questo perché vi invito a scrivere nei commenti le vostre proposte di frasi da non dire MAI a qualcuno, comprensive di spiegazione. Poi io selezionerò le migliori e le rivisiterò per creare il secondo post che ci porterà dalla posizione 6 alla 10 ;)

Quindi, forza, lasciatemi i vostri spunti, ne ho bisogno! :)


E, se vi gira, condividete il post, likatelo, eccetera. Magari mettete un like anche alla pagina facebook (nella barra a destra), non si sa mai che si riesca a farla crescere ancora :)
Poi, dai, i miei post del lunedì rendono palesemente migliori la mattinata più traumatica della settimana, fate un'opera di bene diffondendoli, non siate egoisti :)


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venerdì 4 aprile 2014

Insulti romantici: regalare un fiore

Insulti romantici sembra un controsenso, una contraddizione in termini. Beh, non lo è.




Ieri ero incazzato con l'universo (capitano quei giorni in cui ti senti in modalità rivoluzione francese e accomoderesti una lama da 90kg tra il capo e le spalle di ogni persona che incontri) e in quei giorni è meglio starmi alla larga (dicendo "in quei giorni" mi sembro la mia ex ragazza quando mi avvertiva di non romperle le palle perché aveva il ciclo).

Comunque, ho pensato a cosa mi avrebbe potuto far tornare almeno un pochino di buonumore e mi sono ricordato di quando ero "una persona peggio" [quasi cit.] e massacrare verbalmente la gente mi migliorava le giornate. Ne è venuto fuori che...


Mario arrivò all'appuntamento trotterellando, aspettava quel momento da giorni. Guardava le vetrine, le persone, i mezzi della sua Milano, passargli accanto in una girandola di colori tendenti al grigio, quegli stessi colori che spesso lo avevano depresso fin nel profondo.
Ci sono giorni, tuttavia, in cui persino il grigio trasuda vita.
Giunse con qualche minuto di anticipo di fronte a Cioccolati Italiani, location scelta ad hoc sui gusti di Chiara, per cercare di ammorbidirla: il fatto che lei avesse acconsentito a uscire con lui, non era affatto garanzia che le cose sarebbero andate bene.
Mario avrebbe avuto bisogno di tutto l'aiuto possibile per riuscire a conquistarla e le fontane di cioccolato del locale sarebbero state alleate preziose.
Continuava a guardare nervoso l'orologio, poi la strada, le fiumane di gente che scendevano ogni manciata di minuti dai tram su Corso Genova.
Dopo un'attesa che gli parve eterna, finalmente la vide. Sbucò da dietro una colonna di macchine ferme al semaforo, un vestitino giallo che svolazzava verso di lui nella brezza primaverile. Gli arrivò davanti che ancora non era riuscito a formulare un pensiero di senso compiuto.
"Ehi, ciao, scusa il ritardo." gli disse.
"Aajs moidk aofj" rispose lui cercando di mostrarsi sicuro di sé e di sfoderare un sorriso da bellomadannato tipo i modelli sui cartelloni pubblicitari.
Lo guardò con aria interrogativa, istanti di silenzio che parvero ore, poi gli sorrise.
"Ho tardato perché mi sono fermata a comprarti una cosa." gli disse tenendo le mani dietro la schiena.
Mario si sentì il cuore esplodere.
Chiara portò le mani davanti al grembo, tra le dita stringeva un piccolo fiore dai petali blu che, lenta, infilò nel taschino della giacca del ragazzo.
"Per me?" chiese lui balbettando.
"Certo," continuò lei abbassando appena la voce, quasi sussurrando, "questo piccolo gesto contiene tutto quello che ho sempre pensato di te."
"Cioè?" ribatté lui, al centro di un attacco di balbuzie dilagante.
Gli si avvicinò, fino a sfiorargli l'orecchio con le labbra. Poi cominciò a canticchiare un motivetto orecchiabile.
"Che sei una merda, inequivocabilmente merda! Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori. Ora il fiore è nel posto giusto per crescere bene!"
Poi gli sorrise e se ne andò trotterellando, con il margine inferiore della gonna che ondeggiava a destra e sinistra.

Perché vi ho raccontato questa storia? Perché il mio umore era così nero che solo vedere una scena del genere avrebbe potuto strapparmi un sorriso. Per quanto la situazione di Mario sia tragica, una scena del genere vista e non vissuta è assolutamente esilarante.
E poi nei panni di Olmo (che, è anche l'anagramma di Lomo) e in coppia con la Cortellesi, De Luigi ha dato di sicuro il meglio di sé.

Insomma, prendetela come spunto per qualche vendetta crudele ai danni di qualcuno che con voi ha fatto lo stronzo in maniere inqualificabili. Ovviamente funziona anche a sessi scambiati.

Quindi tu, ragazzo che sei stato maltrattato, un consiglio:

Insulta una ragazza, regalale un fiore!


Per oggi è tutto, come al solito vi invito a mettere un like al post, condividerlo e venite a trovarci sulla nostra nuova pagina facebook, specifica per questo genere di cose, si chiama "insultare le persone con parole che non conoscono" e la trovate cliccando QUI.
Ci sono un sacco di spunti per dire alla gente le peggio cose in modi molto soddisfacenti :)





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mercoledì 2 aprile 2014

A scuola di insulti, per vivere meglio

Scuola di insulti?
Esatto, avete capito bene.

Partiamo da un pochino più "lontano".




Prima premessa
Diverse università di tutto il mondo hanno dimostrato più e più volte con un sacco di studi e ricerche che il potere di un insulto è infinito, porta benefici alla salute.
Quante volte lo abbiamo provato sulla nostra pelle? Siamo incazzati come pernici idrofobe ma, proprio quando cominciamo a sbraitare e inveire contro altre cose e/o persone (specialmente contro la causa della nostra incazzatura), ci sentiamo subito meglio.
L'insulto è una valvola di sfogo per lo stress, soprattutto se praticato urlando e con l'aggiunta della distruzione di qualcosa.
(Lomo's Log non vuole che voi andiate in giro a spaccare tutto tipo Hulk quando siete nervosi ma, se proprio dovete farlo, almeno non dite che l'avete sentito qui :D )

Seconda premessa
Tutto il giorno, tutti i giorni, troviamo sul nostro cammino persone che con il loro comportamento, la loro strafottenza, ci fanno uscire dalla grazia di Dio (cioè, vi auguro di no, ma so che succede).
E sono quelle persone che non si incazzano mai perché fanno le arroganti, insultano e passano oltre, lasciando noi st*onzi a roderci il fegato.

Ultima premessa
La penna ne ferisce più della spada, chi di spada ferisce di spada perisce, a ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.
Tre semplici regole che tutti conosciamo e che giustificano ampiamente quello che sto per proporvi.




QUINDI
Io dico di rispondere agli insulti con gli insulti, ma dove non arriva la volgarità dei nostri interlocutori, arriva con precisione chirurgica la lingua italiana.
Perché, sapete, ci sono parole che a tratti sono quasi impronunciabili, ma che hanno tanti e tali significati e tanti e tali sottintesi che danno una soddisfazione infinita nel pronunciarle. Una soddisfazione superata solo dall'espressione interdetta dello stronzo a cui ci rivolgiamo che non ha la minima idea di quello che gli stiamo dicendo.
Tanti dicono che bisogna essere superiori.
Io dico "sì", siamo superiori e schiacciamo con il tacco della scarpa quella gente, fino a ricacciarla nel LOTO da cui proviene e da cui non sarebbe MAI dovuta uscire. Ma sempre con amore... u.u
Ok, forse il mio modo di intendere la frase sopra si discosta in buona parte dall'accezione data da chi l'ha detta in origine ma che ci posso fare... si dice che le persone tanto sentono sempre e solo quello che vogliono sentire. ;)

Tutto questo ragionamento per dire cosa?

Che da oggi apre una nuova sezione del blog (Scuola d'insulti) dedicata proprio a fornirvi gli strumenti verbali per insultare le persone senza essere (troppo) volgari.
Parole su parole che lo stronzo medio non ha mai sentito in vita sua, accompagnate da qualche spunto creativo per poterle usare al meglio. :)

Perché, come diceva Eric Cartman: "L'unico modo di combattere l'odio, è con più odio".
Però i Jedi dicevano anche che non bisogna odiare il proprio nemico ma il suo cuore corrotto.



Combattuti tra queste due posizioni,
noi insultiamo, con stile!


C'è anche una nuova pagina facebook dedicata a questa pratica, la trovate cliccando sull'immagine che vi metto qui sotto:




Accorrete numerosi e aprite la vostra mente all'apprendimento.


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C'è loto e loto

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lunedì 31 marzo 2014

10 motivi per stare con una ragazza che legge

10 motivi per stare con una ragazza che legge...
Vediamo... la difficoltà di oggi sarà concentrare tutte le motivazioni (infinite) in una lista di 10 che, secondo me, sono le più importanti. Ma ce la possiamo fare.



10
Una ragazza che legge, se voi avete qualcosa di importante da fare, si siede sul vostro letto e comincia a leggere e, per tutto il tempo in cui avrà in mano un libro, non continuerà ad aggirarsi per la stanza, passandovi davanti, sbuffando, facendo versi strani, battendo col piede a terra e consimili. Se potete sopportare il dolce suono di una pagina sfogliata di tanto in tanto, una ragazza così è perfetta. Altrimenti compratele un kindle e perfetta lo diventerà. I 100 euro meglio spesi della vostra vita, parola mia.



9
Amplia il numero di citazioni utilizzabili per portare avanti comunicazioni segrete (la gente in generale non legge, chiamare qualcuno che vi sta sulle palle con un nome in codice tratto da un personaggio rompipalle di un libro, vi renderà immuni dall'essere sgamati!).

8
Quando sparlate degli altri, potete farlo con un vocabolario molto più ampio, l'italiano fornisce spunti lessicali IMPAREGGIABILI per massacrare verbalmente le altre persone.

7
Capisce il valore del silenzio (cosa non comune tra le ragazze che non leggono).

6
Nei libri succede di tutto, grazie a questo lei sarà un tipo di persona che si porrà pochi limiti e ancor meno limiti porrà a voi, anzi, probabilmente vi spronerà a intraprendere imprese folli e ci si imbarcherà con voi chiamandovi "capitano", cosa che, diciamocelo, è il sogno di ogni maschietto!


5
Le ragazze che leggono sono più intelligenti di quelle che non lo fanno. So che voi signorine siete fissate col fatto che a noi maschi piacciano le fighe mentalmente incapaci, ma sappiate che non è proprio così. Cioè, se vediamo una sgnacchera non è che non pensiamo a farle le peggio cose, ma quando guardiamo una signorina intrigante con cui possiamo anche parlare, una che ci capisca e ci supporti, beh, that's amore! Una roba che annichilirà qualsiasi grado di figaggine di qualsiasi supermodella (che comunque continueremo a guardare, ma solo perché, quando non si tratta di noi stessi, siamo degli esteti). Provate a chiedere a qualsiasi maschio innamorato cosa gli piace di più della sua donna, non vi risponderà MAI partendo con un "hai visto che tette?". Se lo fa, non è innamorato.
Quindi va bene sfasciarvi in palestra per essere carine, ma sfasciatevi anche in biblioteca, perché è quello che vi rende interessanti.



4
Le ragazze che leggono sono mediamente più calme. Quando decidono che siete stati troppo imbecilli per poter godere della loro presenza, avete più possibilità che se ne vadano senza sbattere la porta. Se avete pagato voi gli infissi di casa e/o avete visto il conto, apprezzerete di sicuro una ragazza che li tratta con lo stesso rispetto che si tributerebbe a un lingotto d'oro.

3
Vi darà tutta una serie di appellativi fantastici con cui definire la vostra ex. Parole con più di tre sillabe e che magari non avete mai sentito in vita vostra.


2
Sa che in ogni storia l'eroe ha buone probabilità di fare una scelta idiota che manderà a puttane lo status quo, quindi lei saprà apprezzarvi anche (e soprattutto) se non siete l'eroe. Una ragazza che legge riesce a trovare molto intrigante anche il cattivo della storia, o un gregario molto ben caratterizzato. Con una ragazza che legge potrete essere voi stessi senza che lei vi scarti solo perché non siete il tipico maschio alfa.

1
Stare con una ragazza che legge, vi dà ottime garanzie sul fatto che anche i vostri figli leggeranno. Se questa cosa non vi sembra la più importante dell'universo, sparite!



Extra (la più importante)
Una ragazza che legge cresce con la consapevolezza che le difficoltà, le prove, sono parte del gioco. Sa che per arrivare alla fine della storia bisogna faticare, bisogna sputare sangue, che solo chi non molla ed è determinato potrà raggiungere i propri obiettivi. L'ha visto centinaia di volta in centinaia di storie che ha sentito sue. Voi dovrete solo assicurarvi che per lei ne valga la pena e per voi combatterà con le unghie e con i denti...

... e con una proprietà di linguaggio che, diciamocelo, è stramaledettamente sexy.




Quindi, signori, se vedete una ragazza che legge, fate le seguenti cose:
1) Controllate che il libro non sia al contrario, le hipster tengono in mano i libri solo per darsi un tono.
2) Controllate il nome dell'autore del libro, ci sono scrittori che affossano l'appeal di una lettrice invece che innalzarlo.
3) Se i passaggi 1 e 2 sono andati bene, cominciate il vostro approccio con un congiuntivo usato correttamente nelle prime 3 parole e giocatevi la vostra chance!


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sabato 29 marzo 2014

Arroganza, minoranze e buonismo dilagante.

Educazione, arroganza e minoranze... come questi concetti sono legati tra loro?
Attraverso il buonismo dilagante di una società che "il troppo non stroppia mai", soprattutto quando si parla di garantismo.
E Tizio non si può nemmeno redarguire perché ha avuto un'infanzia difficile, e Caio non può prendere un ceffone perché altrimenti sei un violento, e Sempronio ha ragione perché appartiene a una minoranza (non ci sono, in effetti, moltissime persone che come Sempronio Svennsson sbagliano sempre tutte le scelte 50-50) e se ti azzardi a dare contro a qualcuno che è gay/nero/giallo/ciclamino/altro, allora sei omofobo/razzista/maledetticinesista/ciclaminofobo/altrofobo.




A nessuno viene mai in mente che magari non è che ce la prendiamo con pinco pallino NON perché è gay/nero/giallo/ciclamino/altro ma semplicemente perché è un imbecille?
Voglio dire, il mondo è pieno di imbecilli, pensare che nelle minoranze non ce ne siano è la cosa più stupida dell'universo.
E noi intanto ci ritroviamo con gay/neri/gialli/ciclamini/altri che distruggono il mondo con le loro "opinioni" o le loro definizioni di... qualsiasi cosa.
Io credo che nascondersi dietro l'appartenenza a un gruppo per legittimare la propria opinione o la propria inattaccabilità, sia una delle più gravi scorrettezze che si possano commettere.
La prospettiva è agghiacciante.

Poi è ovvio che le persone si incazzano. Ne subiscono di tutti i colori, vedono cose che non stanno loro bene tutto il giorno tutti i giorni ma non possono dire niente, altrimenti è la fine.




Le persone dovrebbero dividersi in due sole categorie:
quelle sensate;
quelle insensate.

E se non ti stai nemmeno ponendo il problema di in quale categoria tu sia, allora mi sa tanto che sei nella seconda!
Quindi guardati un po'dentro e datti un senso.


E poi che discorso è che uno non può odiare qualsiasi cavolo di cosa che gli pare?
Io, per esempio, odio:

  • I francesi
  • Le persone che frenano senza motivo in autostrada creando code di km
  • I pizzaioli che sbagliano la farcitura del calzone (perché te ne accorgi al boccone e non è mai una buona esperienza)
  • Le persone che tradiscono l'altrui fiducia
  • I genitori che non si prendono cura dei propri figli
  • I padroni che non si prendono cura dei propri cani (niente contro gatti o altri animali, ma sono più un tipo da cani)
  • Le persone che si credono più furbe di te e cercano di fregarti convinte che tu non te ne accorga
  • eccetera
Capite che ci sono poche persone che riescono a salvarsi da questa selezione (che sarebbe potuta andare avanti per 53927 pagine)?


Fermo restando che è sacrosanto diritto di ogni essere umano odiare chi diamine gli pare, il punto del discorso è un altro.

Perché io che trovo un francese gay non lo posso odiare altrimenti sono omofobo?
Perché io che vedo un nero frenare a caso in autostrada non posso prendermela con lui altrimenti sono razzista?

E così via...

Quello che mi chiedo è: sono solo io che la penso così?
C'è qualcun altro là fuori nel mondo che come me è convinto che nel primo caso il fatto è che è francese e nel secondo che frena a caso in autostrada e che quindi omofobia e razzismo non c'entrino assolutamente niente?
Perché mi rendo conto che un discorso come questo, proprio a causa del finto perbenismo che pervade la nostra società, non ci si azzarda a prenderlo neppure alla lontana. Però io sono davvero curioso di sapere se sono l'unico che la pensi così e quindi sono pazzo, oppure se sia solo una questione di evitare il discorso per quieto vivere ed è il mondo ad avere un problema di comunicazione.

Poi, per inciso, non capisco l'abuso della parola fobia. Fobia significa paura. Io credo che la stragrande maggioranza delle persone non siano spaventate ma, al contrario, siano banalmente incazzate come delle iene.

Il buonismo secondo me sta rovinando intere generazioni di persone.
Da una parte crea persone a cui non si può MAI dire niente, che pensano che tutto sia loro dovuto e che l'impunità regni sovrana nelle loro vite. Dall'altra crea una quantità immane di gente condannata a non poter vedere briciole di giustizia sociale nemmeno col binocolo.

Ciò che rende questo problema ancora più grave è che gli appartenenti a queste minoranze, capito l'andazzo, cominciano spesso ad abusarne, lasciatemelo dire, con un'arroganza senza pari.
Sono sicuro di non dover fare esempi, ognuno di voi so che ha visto e vissuto ciò di cui parlo anche sulla propria pelle, nel proprio quotidiano. Io lo vedo tutti i santi giorni.

Quindi non so davvero cosa dire, voi cosa ne pensate? Pensate che io sia pazzo o credete che io abbia almeno un po'di ragione?
Magari scrivete nei commenti oppure scrivetemi in privato, l'unica cosa che vi chiedo è di lasciare a casa il buonismo e di cercare di affrontare la questione in modo oggettivo.
Questo significa anche non scadere negli slogan e nella demagogia spiccia.
Perché il mio pensiero NON è che omofobia, razzismo, eccetera non esistano, solo che non sono d'accordo quando certe parole vengono usate come scudo per proteggere e legittimare gli idioti.

D'altronde, so di una formula magica molto potente che serve a ristabilire l'equità e la giustizia sociale... per chiunque creda nella magia, comincia circa così:
"Ezechiele 25:17, il cammino dell'uomo timorato è minacciato da ogni parte dall'iniquità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi..."
Abracadabra bang bang!



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giovedì 27 marzo 2014

Scrivere una graphic novel

Scrivere una graphic novel non è cosa da poco, vedremo come fare in questo post.
Ma, innanzitutto, che roba è una graphic novel?
Wikipedia, come al solito, può facilmente venirci in aiuto definendo il termine per noi.
Sparse per il post, inserirò alcune immagini di graphic novel famose che quasi sicuramente conosceranno anche i meno esperti (ne hanno anche tratto film da mediamente a molto famosi).




Chi mi conosce di persona, sa che è parecchio tempo che accarezzo l'idea di sceneggiare una graphic novel, e non me ne mancano certo i mezzi o le capacità, però ancora non l'ho fatto. Perché?

Perché una graphic novel NON è come un racconto un romanzo, non sono io che mi metto davanti al pc e scrivo e basta. Al contrario, è un lavoro di squadra.
Da una parte c'è lo sceneggiatore (io), dall'altra uno o più illustratori (e non finisce qui, ma questi sono i primi fondamentali passaggi per la realizzazione).
Se non c'è affiatamento, comprensione reciproca, grande comunicazione e compartecipazione al risultato finale, l'impresa di realizzare una grande graphic novel, naufraga ancor prima di cominciare.
Come saprete bene, lavorare in team non è mai facile in nessun ambito: mettere d'accordo teste diverse, farle guardare tutte nella stessa direzione senza tuttavia perdere eventuali idee "fuori dal coro", trasformare le energie di conflitto in stimoli produttivi... non è facile per niente.
In un settore come l'arte visiva, poi, ancora peggio, perché le divergenze hanno più a che fare con il modo in cui le persone vedono la vita e interpretano il mondo che con le questioni tecniche.



Io ODIO lavorare con persone che non siano stimolanti, che non sappiano tirare fuori loro il meglio da me almeno quanto io il meglio da loro. Poi chi mi conosce sa che io lavoro come un pazzo, ci sono giornate in cui da quando mi sveglio a quando vado a dormire scrivo no-stop. Considerando che dormo in media 3-4 ore per notte, capite che a volte sforo le 20 ore di lavoro al giorno.
NON ho mai preteso che i miei collaboratori lavorassero quanto me, ma è soddisfacente quando loro per primi mi rompono le scatole perché vogliono fare di più di quello che io mando loro da fare, incontrare gente che non solo non si tira indietro di fronte a imprese gigantesche ma, anzi, capisce la mia dedizione e rilancia!




Per realizzare una graphic novel di qualità è prerequisito fondamentale che ci sia professionalità da ambo le parti: sceneggiatura e illustrazione.
Posto questo assunto (tutt'altro che scontato, credetemi, sono serio come poche altre volte in vita mia), il secondo fattore per importanza, secondo il mio punto di vista, è la versatilità.
Sia in scrittura che in illustrazione, come è ovvio, esistono diversi stili, diverse possibilità, saperne padroneggiare il più possibile, ci rende molto più competitivi. Pensate a uno sceneggiatore che sappia utilizzare solo uno stile, nel momento in cui dovrà lavorare con un disegnatore che non sia in grado di rendere al meglio quello stile narrativo a livello grafico, succederà un pasticcio e le tavole non riusciranno a rendere le atmosfere della storia e viceversa.
Quindi, prima di tutto, la versatilità.
Lo sceneggiatore deve saper creare una storia o adattarne una esistente allo stile dell'/degli illustratori che ha a disposizione.
Dal canto loro, gli illustratori, più stili, tratti, codici sapranno padroneggiare, più permetteranno a uno sceneggiatore versatile di esaltare le loro capacità, creando dei giochi, dei contrasti funzionali, che trasmettano al lettore l'anima della storia.
Se siete scrittori, non rifugiatevi sempre dietro un unico stile, un unico approccio, un unico punto di vista. sperimentate, mettetevi alla prova con cose che non avete mai fatto, fate esperienza e capite. Perché non è che un horror non possa trarre giovamento da qualche scena sentimentale o di azione eccetera. Come vi spiegavo tempo fa in un post sui generi letterari, questi sono uno strumento, una potenzialità, non un fine o una prigione.
Quindi, ricordatevi: professionalità e versatilità.




Poi, ci vuole costanza.
La gente non ha la percezione del lavoro immane che ci voglia per portare a termine una graphic novel. Da quando viene l'idea "dai, facciamola" a quando si mette il punto sull'ultima pagina, passa tantissimo tempo, come MINIMO 6 mesi.
Contate che bisogna:
  1. Trovare l'idea di base della storia, la scintilla che ti fa dire "ok, da questa idea si può tirar fuori qualcosa di buono;
  2. Il soggetto. Partendo dall'idea di cui sopra, tracciare un abbozzo di storia, anche a grandi linee.
  3. Decidere i personaggi (lavoro IMMANE). Caratterizzarli a seconda di come si dovranno muovere nella storia, del loro ruolo, delle loro scelte e decisioni (da una parte). Comunicare con gli illustratori e cominciare a studiarli anche a livello grafico (decine e decine di bozzetti, e poi i "cambia qui, no questo mi convince poco, i capelli facciamoglieli in quest'altro modo, eccetera).
  4. Stendere la scaletta. Dividere il soggetto nelle sue scene e ordinarle in modo che ciascuna occupi un dato numero di pagine (con le graphic novel si hanno meno restrizioni che con le storie seriali standardizzate che devono essere, per dire, 96 pagine e tu sceneggiatore non puoi dire che la fai in 95 o in 97, devono essere 96... però comunque essere rigorosi sugli spazi è la prima cosa da considerare.)
  5. Siamo al punto 5 e finalmente possiamo cominciare a scrivere la sceneggiatura. Ci sono tante e tali cose da ricordarsi di fare/non fare che, dopo tutto il tempo che ci vuole a sceneggiare, che so, 200 tavole (possono volerci anche due mesi, senza esagerare, anzi, mantenendosi comunque su dei buoni ritmi di lavoro), poi ricontrollare tutto per decidere che si è fatto tutto seguendo tutti i crismi è una cosa allucinante.
  6. Ammesso e non concesso che la sceneggiatura sia fatta e finita e vada bene, è il momento di discuterla con i disegnatori, buona fortuna. Comincerà la più lunga lista "e se qui invece/e però/e ma/qui perché non cambiamo per usare un codice di questo tipo che potremo rendere ricorrente" che abbiate mai visto. Tutto ciò NON è un male, chiariamoci, è una fase creativa fondamentale. Nessun disegnatore serio vi chiederà di cambiare la storia, però vi capiterà di dover rivedere grossissime parti e sezioni della sceneggiatura per implementare alcune idee e trovate che vi suggeriranno (soprattutto a livello visivo) e che vi convinceranno facendovi dire "dannazione, perché non ci ho pensato prima". Quindi, in buona sostanza, si torna al punto 5 se vi va bene, altrimenti anche al punto 1, perché certi codici possono far variare anche parte dell'idea di base.
  7. Una volta passato il punto 6, la sceneggiatura è completa e sono passati svariati mesi (3 circa, se tutto è filato liscio). Finalmente gli illustratori possono mettersi al lavoro.
    Come SEMPRE, passare dalla teoria (sceneggiatura) alla pratica (tavola finita), porta con sé tutta una serie di possibili complicazioni che vi lascio immaginare e che possono tranquillamente far ripiombare il tutto alla fase 5.
    Si comincia con lo storyboard, in buona sostanza una specie di bozza delle tavole, che gli illustratori discutono con lo sceneggiatore per vedere se vi sia presente tutto quello che ci deve essere e se alcune indicazioni siano state interpretate nel modo giusto.
  8. Approvato lo storyboard, si passa alla realizzazione delle tavole finite.
    Un buon illustratore, se non ha intoppi, produce circa una tavola finita al giorno. Mettiamo di averne due (che, per inciso, devono anche un po'concordare sullo stile, di pagina in pagina la differenza tra disegnatori diversi dovrebbe vedersi il meno possibile), per le 200 ipotetiche tavole, ci vorrebbero 100 giorni (senza intoppi) che sono, suspense, quasi 3 mesi e mezzo.
  9. Finite le tavole, si compone la "prima stesura" della graphic novel.
    Prima stesura, sì, perché poi va rianalizzata tutta da capo per vedere se i codici siano funzionali, se la storia si riesca a seguire, se ci siano punti oscuri, eccetera. Tutto ciò che non va, deve essere sistemato/rifatto. Sperate (invano) che le modifiche siano minori, per esempio di disposizione delle vignette o di modifica delle stesse per aggiungere/togliere cose. Perché può TRANQUILLAMENTE capitare di dover tornare al punto 5, per interi capitoli della storia.
  10. Passata anche la fase 9, apportate tutte le modifiche del caso, la graphic novel è finita. E da qui comincia la parte difficile del percorso: passare il vaglio degli editor. Ma sulla pubblicazione e l'editing non mi soffermo, in fin dei conti non era l'argomento principale di oggi.

Inutile dire che quello che ho dato io è un vademecum generico, ci sono molte sottofasi nelle diverse fasi, così come molte altre fasi che non ho esplicitato per comodità.

Comunque, alla fine di tutto, oggi sto scrivendo questo post perché, diamine, ho trovato finalmente un disegnatore con cui vorrei imbarcarmi in quest'impresa.

Quindi, non subito, prima ho da sbrigare un sacco di cose, poi devo trovare dei canali di pubblicazione e distribuzione che mi sconfifferino, ma è facile che tra qualche tempo vi annuncerò l'inizio dei lavori.
Stanotte ho avuto l'idea giusta che si potrebbe adattare benissimo allo stile del disegnatore che ho scelto e, parola mia, sarà una bomba!

Vi amo tutti, ora me ne torno al lavoro, che la mia giornata di lavoro è molto lunga, ma le cose che devo fare non riescono comunque mai a starci dentro.

Buona giornata a tutti voi e fate i bravi, se potete, altrimenti fate i cattivi, io non è che vi vorrò meno bene. ;)


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