Per ricevere gli aggiornamenti:

martedì 31 dicembre 2013

Tempo di bilanci e di auguri

Ciao a tutti, cari follower (all'inglese, così sembriamo più seri),

la fine dell'anno solare è sempre un po' il momento in cui ci si guarda indietro e si ragiona sui mesi appena trascorsi, si fanno un po' i conti con quello che si è fatto, con quello che non si è fatto, con quello si sarebbe voluto fare.

Mi dicono che tocchi anche a me fare una cosa del genere, quindi vediamo di rivivere in poche righe i miei ultimi 364 giorni e mezzo.

Quest'anno sono successe un sacco di cose.
Il bilancio generale ci dice che molte cose che mi auguravo andassero bene, invece sono andate da schifo (o, meglio, non sono andate proprio), mentre altre sono andate davvero molto bene.
Quindi il 2013 è stato un anno un po', come dire, bianco o nero, niente grigi.

Proviamo a fare l'oroscopo a posteriori.

AMORE: uhm, incolore. Qualche flirt, qualche frequentazione, niente che mi abbia convinto ma neppure nulla che sia andata a catafascio o mi abbia creato problemi, che è già meglio rispetto agli anni precedenti, quindi non mi lamento. 

FORTUNA: uhm, demmerda. Quasi qualsiasi cosa che sarebbe potuta andare bene o male per fattori che non dipendevano da me, è andata male. Se avessi avuto un briciolo di fortuna in quest'annata, ora sarei miliardario. Non sono miliardario, quindi la fortuna non si è fatta molto vedere negli ultimi mesi. (parlo a livello strettamente personale, ci sono ambiti in cui ha fatto del bene anche a me, ma sempre facendo del bene a qualcun altro, per queste cose sono molto grato).

LAVORO: eccoci, qui siamo al bianco più assoluto e al nero più profondo.
In alcuni ambiti (e ci ricolleghiamo alla fortuna assente), le cose sono andate che peggio non si potrebbe. Sono stato costretto ad accantonare diversi progetti in cui credevo molto (e in cui credo ancora, arriverà il momento in cui li tirerò di nuovo fuori dal cilindro e saranno bellissimi e funzionalissimi). Poi, una volta accantonati quelli, sono stato costretto ada ccantonarne anche molti altri in cui credevo così così.
In compenso, con la scrittura sta andando tutto molto bene. Ancora latitano i contatti con le grosse case editrici, ma, voglio dire, mi son messo a scrivere con un minimo di convinizone da meno di un anno. Ho già accumulato più di dieci pubblicazioni, ho vinto una dozzina di concorsi, ho scritto due sceneggiature per cortometraggi, ho iniziato a scrivere la sceneggiatura per una graphic novel, ho scritto un romanzo a 4 mani, ne ho scritto uno da solo, ho cominciato anche il terzo da solo, ho scritto metà di ciò che devo produrre per un progetto di scrittura collettiva (siamo in 6 scrittori) che potrebbe uscire una vera bomba, ho scritto i testi per diverse canzoni nonché accumulato una quantità di racconti che credo sfori la sessantina.
E poi dicono che Stephen King scrive tanto.
Sono anche diventato gestore di uno dei concorsi/laboratori letterari più frequentati del panorama web italiano, è stata una sorpresa quando mi hanno proposto la carica, ma l'ho accettata senza pensarci su troppo e, dopo 3 settimane al timone, devo dire che le cose stanno prendendo una bella piega.
A tal proposito, se a qualcuno dovesse venir voglia di imparare a scrivere con un po'di criterio, vi lascio il link al forum su cui si tiene il contest che modero io (che si chiama skannatoio 5 e mezzo)
La Tela Nera
Io, come praticamente ovunque in rete, sono master_runta. :)
Se aveste domande, curiosità o anche solo voglia di scrivere, sono a disposizione, se volete aggiungetemi su facebook:
Marco Lomonaco
Ci sono gran belle opportunità di pubblicazione e di notorietà per chi si volesse cimentare e si distinguesse per competenza e originalità.
Anche dal punto di vista editoriale le cose anche vanno molto bene, ho già tre diversi editori che credono molto in me e con cui, l'anno che viene, pubblicherò molto di quello che ho prodotto in questo 2013.
Ok, scrivere non mi fa guadagnare neppure lontanamente ciò che mi basterebbe per vivere, ma lamentarsi non ha mai aiutato nessuno, quindi testa bassa e lavorare, da qualche parte si arriverà, si spera prima di finire i soldi.
E se non si dovesse, beh, allora ci penserò.

SALUTE: la mia va abbastanza bene, anche quest'anno (come gli ultimi 20) è passato senza neppure un raffreddore, in compenso dormo un po'meno del solito e credo che prima o poi morirò.
Il mio amico mal di testa quest'anno (come gli ultimi 20) è stato una presenza quasi costante. Credo che la volta che non lo avrò, mi esploderà il cervello.
In compenso, tra i miei amici e i miei famigliari, c'è stata una sorta di epidemia di malesseri vari che non mi spiego.
Ho passato tanti di quei giorni in ospedale a tenere compagnia alle persone cui voglio bene che, boh, credo di essere a posto per il resto della vita.
Spero che sotto questo aspetto il 2014 sia più tranquillo.

Insomma, come vedete, le cose o vanno bene bene o male male.
E per un amante della stabilità come sono io, la cosa non è che sia esattamente il top.
Però vaffanculo, sono vivo, in buona salute, il mio cervello funziona e il mondo è sempre pieno di idioti.
In definitiva, al di là degli accidenti di passaggio, il mondo non è cambiato poi molto dall'anno precedente.


Mi dicono che devo anche piazzare qualche buon proposito per l'anno che viene.
Io i miei propositi li mantengo sempre abbastanza invariati (ricordate l'amore per la stabilità?), ormai ho scelto la rotta che voglio seguire a livello di attitudini e credo sia una buona rotta, quindi sarà difficile che la abbandoni.

Insomma, mi propongo di sputare sangue per inseguire quelli che sono i miei obiettivi, perché sono ambiziosi e non pretendo di raggiungerli senza muovere un dito, anzi. Io voglio meritarmi ogni briciola, perché è nel tragitto per i propri sogni che si diventa uomini, non al traguardo.
Poi mi auguro di poter fare sempre tanto per le persone cui voglio bene, esserci sempre per loro e augurarmi di non aver mai bisogno che loro ci siano per me.
Mi auguro anche di non aver mai bisogno di nessuno in generale, perché così sarà facile capire quali sono le persone che davvero contano qualcosa per me. In fondo, se non hai bisogno di nulla da qualcuno ma gli/le stai comunque accanto, vuol dire che quella persona è importante per te a prescindere. La trovo una bellissima cosa.
Poi mi propongo di non sprecare energie con gli stronzi. Vero è che le ripicche danno soddisfazione, vendicarsi è sempre una cosa che mette di buonumore, ma mi auguro con tutto il cuore di non avere tempo né voglia né risorse per pratiche del genere, seguiamo il "non ti curar di lor ma guarda e passa".
In fin dei conti se uno è stronzo, prima o poi avrà ciò che si merita, meglio mantenere le forze per proseguire col mio cammino che è già abbastanza duro di suo.
Un buon proposito che spero di poter realizzare in questo 2014 è quello di riuscire finalmente a prendermi una vacanza.
Amo talmente tutto ciò che faccio (anche perché mi rifiuto di fare qualsiasi cosa che non mi piaccia) che spesso mi dimentico che anche io potrei beneficiare di una pausa ogni tanto.
Potrebbe salvarmi la vita, oppure uccidermi, chissà. :)
Poi voglio imparare a cucire vestiti.
Niente di troppo complesso, voglio solo imparare come si fa, anche perché finché il mondo si ostina a fare i cappucci delle felpe troppo piccoli per tutti i miei capelli, per me i cappucci rimarranno off limits, cosa che non mi piace, io amo i cappucci.
Quindi mi cucirò da solo delle felpe senza maniche con i cappucci giganti!
Dovrò anche mettermi d'impegno, entro i 30 anni devo fare il mio primo milione di euro e, pur essendo sulla buona strada, mi manca ancora molto.
Quindi, all'arrembaggio!

Basta.

A voi invece auguro un sacco di cose superfiche.
Un augurio che mi piace fare è quello che il buon Dio (per chi ci crede) vi possa fare dono di tutto ciò di cui avete e avrete bisogno, che è ben diverso da dire "ti auguro tutto ciò che vuoi".
Le persone spesso hanno ben chiaro cosa vogliono, ma non ciò di cui hanno bisogno.
Per questo ci sono tante persone che hanno sempre un sacco di cose, ma manca sempre loro un po'di sana felicità.
Quindi siate felici, amici miei, e siate felici anche voi, nemici miei. Io vi auguro di tutto cuore il meglio che vi possa capitare, e anche di più!

Buon anno nuovo,
Marco

P.S. No, non sto per dirvi di likare la mia pag fb o di condividere questo post, fate come volete. Voglio solo lasciarvi un'immaginetta che potrebbe essere un buon desiderio per l'anno nuovo... ;)



Leggi tutto...

mercoledì 25 dicembre 2013

HO HO HO... due regali per voi!

Buon Natale, gentaglia. :)

So che vi ho già scritto un paio di giorni fa, quindi non mi dilungherò.
Sono passato solo per dirvi che ho caricato nella sezione ebook del blog, due storie che vi regalo per augurarvi un buon Natale. Nessuna delle due c'entra col Natale, ma riassumono ciò che vi auguro:

Che la vostra vita abbia un pizzico di magia

Che possiate vivere sempre in pace e lontani dagli orrori in cui il mondo a volte ci trascina

Ancora auguri e buona lettura.

P.S. Se vorrete farmi sapere che ne pensate, ne sarò felice :)

P.P.S. Alle solite, piacete la pagina fb se vi va, seguitemi su twitter, aggiungetemi su G+.
E passate quello che scrivo ai vostri amici, alle vostre amiche, a tutti. Mi fareste un gran piacere e un bel regalo, in fondo è Natale anche per me. :)
Leggi tutto...

Giustizia Terrena

Gli angeli, a volte, sono di carne e ossa. Premono il grilletto. E il loro destino è scritto su una carta da gioco.

Storie di guerra, nella Sarajevo di un passato più vicino di quanto ci fa comodo ricordare. La giustizia con la "g" minuscola, la vita e la morte, l'istinto di una madre.
Il dolore parla la stessa lingua in ogni angolo del mondo.

Racconto brevissimo, si legge in una manciata di minuti. Spero tuttavia che lasci in voi un'eco che vi porti a riflettere su cosa succede davvero nel mondo mentre voi cucinate, lavate i piatti, guardate la televisione.

Scarica "Giustizia Terrena"
cliccando sull'immagine qui sotto.


Leggi tutto...

Il Diario

La magia esiste, nascosta in bella vista davanti ai vostri occhi.
Stupefacente.

Il Diario è una storia atipica. Parla della magia che lega le persone, che muove il mondo, parla della curiosità e della meraviglia. Con un pizzico di magia classica, di incantesimi nascosti nei chiostri delle università, di demoni dispettosi che vi osservano da sotto i tavoli dei bar.

Il racconto è breve, si legge d'un fiato e porta via poco tempo.
Visto che sarà la base per un romanzo, mi farebbe piacere ricevere le vostre impressioni:
Ha del potenziale?
Leggereste volentieri altro di questa storia?
Vi è piaciuto?

Grazie a tutti coloro che lo leggeranno e un doppio grazie a chi vorrà darmi il suo parere. :)

Scarica il pdf de "il Diario"
cliccando sull'immagine qui sotto


Leggi tutto...

lunedì 23 dicembre 2013

Buon Natale Fight Club

Buongiorno a tutti, vorrei aprire questo post con una fotografia di alcune luci natalizie romane.


Ora, lungi da me il voler giudicare, lungi da me anche la malizia.
Ma queste luminarie sono dei piselli alati.
Uno crede di aver visto tutto, di aver toccato il fondo, che il suo "ok, più in basso di così non si può scendere" subito dopo la prima visione degli stracchini volanti di Nonno Nanni non sarebbe mai (e dico MAI) stato smentito.
Invece...

Invece siamo qui per celebrare la bellezza del mondo odierno, internet ci ha permesso di condividere con gli altri tutto ciò che facciamo (e di cui, agli altri, non frega proprio una luminaria romana), che mangiamo (ma, seriamente, che luminaria di senso ha condividere le foto del cibo? capisco i piatti artistici, ma un normalissimo piatto di pasta al sugo del giorno prima, tutta collosa e dai colori spenti... perché?), che defechiamo.
Il mondo sta diventando sempre più come il Giappone: un luogo in cui tutte le vie di mezzo sono state eliminate e sopravvivono solo la tradizione più classica e le più assurde manifestazioni culturali di massa che la mente umana (non) possa concepire.

Per esempio, quest'anno un artista giapponese si è tagliato i testicoli, li ha cucinati e ha pagato tot persone per andare a casa sua a cena e mangiarli assieme a lui.

Vi lascio qualche istante per metabolizzare la notizia insieme a Jackie Chan.


Considerazione 1
Ma cosa luminaria sta succedendo al mondo?????

Considerazione 2
No, seriamente, perché ogni giorno leggo qualche notizia che mi fa dire "ma perché alla gente continua a esplodergli la me*da nel cervello?" ????? (tanti punti di domanda fanno enfasi!!!!!!!)

Considerazione 3


Ma vabbè, immagino che la libertà di dire, fare, baciare, lettera, testamento, passi anche per idioti che fanno cose a caso solo perché vogliono i loro 15 minuti di notorietà.

COMUNQUE

Il post di oggi voleva solo farvi gli auguri di Natale, poi parto sempre per la tangente perché il mondo è un posto pieno di spunti.
Mi chiedo come facciano gli artisti ad avere crisi creative, in fin dei conti basta farsi un giro su internet o fare due passi per il mondo reale e guardare un po'la gente.

Dicevamo, Natale. Cosa significa Natale per uno scrittore?
"Gente che deve fare regali e che, essendo già nell'ottica di spendere soldi, comprerà il mio libro più volentieri".
Io, giusto perché andare controcorrente è divertente, per Natale vi farò un regalo, gratuito (per forza, se ve lo facessi pagare non sarebbe un regalo).
Ma lo saprete dopodomani cosa sarà (anche se, voglio dire, è il blog di uno scrittore, i più svegli non si aspetteranno di certo uno space shuttle).
Visto che il mio grafico copertinista di fiducia è stato sommerso da una valanga di lavoro, le copertine ufficiali arriveranno più avanti. Intanto ci terremo su uno stile più minimale possibile.
Tanto, come si dice, "non si giudica un libro dalla copertina".

Difatti i più grandi razzisti sono neri, gli omofobi più feroci sono omosessuali e i maschilisti più convinti sono donne.
Da questa frase dovremmo cogliere lo spunto per un racconto/romanzo: Hitler era un ebreo polacco comunista gay zingaro russo afroamericano turco... eccetera... in effetti Hitler odiava tutti, persino i gattini e i coniglietti.
Questo dovrebbe rassicurare gli antinazisti, nessuno che non ami gattini e coniglietti potrebbe, oggi, avere sufficiente seguito per diventare un dittatore di qualcosa più grande del suo salotto.



Quindi, concludo dicendo che vi auguro un buon Natale, ingozzatevi come tacchini, che si vive una volta sola, fanculo se mettete su un chiletto o due, siete bellissimi lo stesso (quasi tutti. Sì, qualcuno brutto ci serve, se non altro perché se fossimo tutti belli, allora la bellezza sarebbe la normalità e quindi nessuno sarebbe bello... dai, per questa volta mi sacrifico io, faccio io il brutto, così voi potete essere tutti belli, ma che non diventi un abitudine!).

Per farvi entrare nel mood, vi segnalo tutta una serie di parole chiave:
Pandoro col cioccolato
Lasagne
Cioccolata calda
Arrosto ripieno
Pizza (ok, so che non c'entra col Natale, ma io non posso fare un elenco in cui non ci sia la pizza)
Una poltrona per due
Il piccolo lord
Quel film di Nicolas Cage in cui vede come sarebbe andata la propria vita se...
L'incantesimo del lago
Alla ricerca della valle incantata
Nightmare before Christmas
Tre uomini e una gamba (anche questo non c'entra, ma povero Riiiiiiinghioooooo)
La tombola con i parenti (corrompete il cugino/nipote più piccolo della famiglia a truccare per voi le estrazioni, funziona, parola di Francesco Amadori)
Jingle bell rock

(per chi fosse da mobile e senza flash player, il link del video è QUESTO)



Su Jingle bell rock apro l'ultima parentesi (promesso).
La terza da sinistra di questo schieramento è Lindsey Lohan, i più giovani la conoscono con questo aspetto:

Sapendo che nel film aveva 18 anni e nella foto qui sopra tipo 18 e mezzo, ricordate:
il vero sballo è DIRE NO!

Fate l'amore, non fate la droga. [Heinsenberg]

P.S. come al solito, piacete la pagina col box in alto a destra, condividete gli articoli e

SOPRATTUTTO 

ricordatevi di venire a prendere il vostro regalo dopodomani!

Leggi tutto...

lunedì 16 dicembre 2013

Tizio, se Caio si ferma di colpo, la tua lingua gli finisce mezzo metro su per il cu... lo...

DISCLAIMER: prima di iniziare a leggere, se siete da pc/mac, fate partire QUESTO video, così avrete di sottofondo una musichetta caraibica portatrice di buonumore. L'argomento di oggi è di quelli che fan venir voglia di spaccare la scrivania usando la testa dei vostri colleghi/compagni e non vorrei mai avere sulla coscienza la rottura di qualche testa di ca... ca... uhm... vabbé, lo diciamo, testa di cactus.
(l'omicidio è illegale e Lomo's Log vi invita a non utilizzare violenza su cose/persone/animali/colleghi come metodo di risoluzione di conflitti e controversie. Per quanto, a livello filosofico, comprendiamo che possiate trovarlo efficace)




Oggi sono di quel buonumore polemico che chi mi conosce impara presto ad amare e temere.
Quello stato d'animo che mi fa guardare la ragazza seduta di fronte a me al bar, quella che sta leggendo 50 sfumature di grigio, e mi fa rivolgere a lei con un romanticissimo
"Ti rendi conto che, se tu guardassi dentro al water dopo aver dato il meglio di te, ci troveresti delle verità più scioccanti?"
Io aspetto DA SEMPRE una persona che sappia rispondermi a modo, invece vedo sempre comparire dei sorrisi interrogativi e/o imbarazzati (quando va bene), delle espressioni feroci in stile "sono una cagna e stai insultando il mio unico signore e padrone, ti mordo".
Inutile dire che la mia mente smette di ascoltare dopo il "sono una cagna" e la sola cosa che so pensare è: "bella scoperta".

Il giorno che dovessi trovare una persona che mi risponde "conosci te stesso, conosci il tuo nemico, solo così avrai la chiave della vittoria", se fosse femmina le chiederei di sposarmi, se fosse maschio gli offrirei una birra e diventerebbe il mio migliore amico.

Comunque, non era questo il punto.
Il punto è che oggi ce l'ho con i lecchini.


L'argomento lecchinaggio è qualcosa con cui tutti abbiamo avuto a che fare in qualche momento della nostra vita.
Dalla bambina con i boccoli biondi al primo banco in prima elementare che portava le caramelle alla maestra e poi ti guardava con superiorità (bastar*a), al compagno delle superiori che se ne usciva con frasi tipo "prof, guardi che questo esercizio l'ha già dato di compito ieri, ce ne dia degli altri".


Per non parlare del/la collega che anche quando il capo dice "un signore entra in un caffé: splash" scoppia a ridere fino alle lacrime, come se gli/le avessero raccontato la barzelletta del polmone d'acciaio (se non la conoscete, prometto che rimedieremo, perché è una lacuna imperdonabile).

Insomma, il lecchinaggio è un male che piaga la nostra società dalle fondamenta fino ai vertici.

Visto che credo fermamente nel "potrai fare qualsiasi cosa nella vita ma Batman l'avrà sempre fatta prima di te, mille volte meglio e con più stile", lascio sintetizzare il concetto a lui.



Partendo proprio da questo video, ho alcune riflessioni da fare, domande da porre.

1) Ma perché cavolo la gente tollera i lecchini?
Nel senso, quando qualcuno arriva a leccare il culo a me, a me dà fastidio, lo ritengo un insulto.
Non penso "uh, come sono fico", ma penso "ma credi davvero che sia così stupido da farmi raggirare da due complimenti messi in fila in modo casuale e scriteriato?"
Perché alla fine è questo che fanno i lecchini: ti adulano e ti curano per ciò che possono trarre da te.
In un mondo in cui tutti storcono il naso di fronte allo sfruttamento, alla prostituzione, alla schiavitù, è impensabile che i lecchini invece siano così globalmente tollerati.

2) La gente con due dita di testa, preferisce valutarvi per ciò che sapete fare, ciò che sapete dare, il valore che la vostra presenza può aggiungere a una situazione, a un processo o a una vita.
Banalmente, se volessi fare l'astronauta, dovrei saper dimostrare di saper mantenere la testa sulle spalle, prendere decisioni ponderate nel tempo di pochi secondi, di avere tutte le conoscenze del caso.
A un lecchino al massimo potrei proporre di lavorare alla moulinex (il numero di rotazioni al secondo che fanno con la lingua potrebbe essere d'esempio per i progettisti). O come collaudatore di gelati (una lingua efficiente è impagabile). Oppure, visto che ci si lamenta sempre del fatto che i macchinari tolgono lavoro alle persone, andiamo nelle fabbriche di concimi naturali e proponiamo di sostituire i trabiccoli che controllano le diverse proporzioni degli elementi nello stallatico, con un leccaculo; in fin dei conti ha anni e anni di esperienza nel campo, credo che ormai riesca a distinguere anche i retrogusti stagionati (ha un vago sentore di erba e bacche). Sommelier.

3) Perché essere lecchini funziona? Non commenterò molto questo terzo punto, è un semplice dato di fatto che mi lascia basito e del quale chiedo spiegazioni a voi che magari avete le idee più chiare delle mie.

4) Collegando il punto 2 al 3, credo che abbiamo trovato il vero motivo per cui il mondo sta andando a quel paese.
I sillogismi vincono sempre:
Una persona intelligente punisce e penalizza il lecchinaggio > Il lecchinaggio è una strategia che funziona > Non esistono persone intelligenti.

5) Perché il fatto che una mela cada lontano dall'albero ha assunto un'accezione negativa? Se cadesse ai piedi dell'albero, un nuovo albero nascerebbe all'ombra del primo, si ruberebbero il cibo a vicenda e quello piccolo semplicemente morirebbe. E quindi si avrebbe un solo albero di mele alla volta.
Cadere lontano dall'albero è uno stramaledetto bene!
La gente dovrebbe trovare modi sensati di dire le cose.

Ciò che mi perplime è che il fenomeno del lecchinaggio funziona a classi sociali, a caste.
Come si accetta di buon grado di leccare a chi sta sopra (niente doppisensi sessuali, anche se ci starebbero tutti, il lecchinaggio ha in tal senso dei risvolti che tutti conosciamo. Come studenti con QI 5 che passano matematica 4 con 30 e lode grazie a delle grandi abilità orali), così si pretende che chi sta sotto lecchi a noi.
Osservando la gente che perpetra questo tipo di comportamento, noterete spiccati tratti di bipolarismo.

Finché stanno sotto, si rivolgono a Sempronio così:
"sì padrone, permettetemi di sdraiarmi e farvi da tappetino per i piedi"

Appena salgono sopra il nostro idolo Sempronio, invece, indossando scarpe da calcio con i tacchetti in ferro:
"sdraiati, schiavo, e alzati la maglietta: devo pulirmi i piedi su di te."

Assurdo. Ma reale.

Ogni tanto mi chiedo "ma siamo in Italia o in India?"
Poi mi ricordo Fantozzi e capisco che siamo in Italia e che, a dispetto delle nostre leggi liberali, della nostra costituzione, della nostra storia, siamo una delle società più frammentate del mondo e ogni microfazione fa di tutto per acquisire potere e schiacciare le altre.
La falsità, l'ipocrisia, sono radicati nella nostra società, cementificati nelle dinamiche relazionali codificate negli ultimi 3000 anni.

MA, e questa volta per fortuna che c'è un MA, esistono delle eccezioni. Rare, forse, ma di quelle che ti danno speranza. Io mi sarei ritenuto fortunato anche se ne avessi trovata solo una, invece la sorte mi ha voluto premiare con tantissime sorprese. :)

Questo post aveva altro da dire, ma credo che rimanderò il tutto a tra qualche giorno, per il semplice motivo che ero convintissimo fosse domenica, e quindi non mi ero posto il problema di scrivere il post del lunedì... -.-"
Quindi, per postare a orari umani, limito i miei voli pindarici.


Intanto, vi chiedo di lasciarmi qui nei commenti le vostre esperienze e opinioni sul fenomeno del lecchinaggio, così che io possa fare un approfondimento che tenga conto anche di ciò che la vostra vita vi ha insegnato. Mi farebbe molto piacere conoscere le vostre opinioni a riguardo, anche perché, come avrete certamente notato, io non ho le idee molto chiare.
Capisco solo il "lecchini di cacca, morite!"

P.S. al solito, se vi va mettete il like alla pagina facebook (anche se sta FB diventando demotivante).
E condividete gli articoli del blog, regalate un punto di vista salvavita a qualcuno che se lo merita. :)

P.P.S. Nella prossima puntata affronteremo anche il tema de "gli aspiranti scrittori sono lecchini", se ci vada il punto di domanda o il punto esclamativo, ditemelo voi.
Leggi tutto...

lunedì 9 dicembre 2013

mia mamma ha letto un mio horror e...

Buongiorno a tutti, stamattina vorrei condividere con voi una cosa esilarante che mi è successa ieri.

Una piccola premessa:
venerdì mi è arrivato dal mio editore lo scatolone con le copie del libro che gli avevo ordinato per me e i miei amici (libro di cui vi parlo QUI, il Ritorno a Dunwich di cui QUI potete ammirare la bellissima copertina, bella davvero, non era ironico).
Erano parecchie, quindi la febbre è salita subito, ho dovuto subire un'ora di angherie famigliari del tipo "mettiti così", "sorridi", "smettila di fare la faccia da scemo", "ora passa la caviglia sopra la testa, mettiti in equilibrio sui pollici, mordi la coda del cane mentre fai la breakdance e tagliati la pelle tra le dita usando le pagine del libro"...
Insomma, cose del genere...

Mia mamma, finito di fare fotografie a caso, ha deciso di cominciare a leggere quello che il suo adorato/amato/puro e innocente bambino (bambino, soprattutto... XD ) aveva scritto.
Io ricordo NITIDAMENTE di averle detto "mamma, guarda che è un horror, non ci sono cuoricini, fatine e tutti vissero felici e contenti".
Ma, sapete come sono le mamme: adorabili!
Ma questo non impedisce loro di smettere di ascoltarci proprio quando stiamo dicendo loro qualcosa di intelligente.

Insomma, mia mamma comincia a leggere e io me ne torno a casa mia a scrivere, sbattendo inesorabilmente contro ogni ostacolo in mezzo alla strada.
(sfido voi, dopo un'ora di flash a frequenza da stroboscopica, a vedere qualcosa di diverso da questo: )

Questa è un'ottima approssimazione del mio campo visivo in quel momento: un gigantesco rettangolo verde attraverso cui riuscivo a vedere solo le fonti di luce più intense. EVVIVA! il sogno della mia vita che si avvera. -.-"

Insomma, me ne torno a scrivere e la faccenda credo sia finita lì.
Per l'ennesima volta in vita mia, mi sbaglio.

Il sabato passa in modo indolore, vedo mia mamma che ogni tanto prende il libro, se ne legge un paio di pagine, poi si fa un caffè, si accende un'altra sigaretta e poi legge ancora un po'. Non ci faccio tropo caso, sono passato vicino a lei giusto un paio di volte durante la giornata, ero in modalità reclusione da revisione romanzo.

Arriva quindi il pranzo domenicale.
Pasteggiamo sereni ma, suspense, finito il cibaggio, comincia il discorso che segue (vero punto focale del post):

Mamma: ho letto il tuo libro. (dovete sapere che a mia mamma si riesce sempre a leggere in faccia quello che pensa, ha uno spettro di espressioni facciali che fa sembrare Jim Carrey un attore del bagaglino... e le usa TUTTE. SEMPRE. Non vi dico cosa le passasse per la testa in quel momento... :P )
Io: Ah, bene, ti è piaciuto? (sorrido divertito, so cosa sta per succedere)
-silenzio-
Io: mamma?
Mamma: -mugugna-
-silenzio-
Mamma: così così.
Io: -rido- come mai dici? è scritto male?
Mamma: no, anzi, è scritto bene, la scrittura scorre benissimo.
Io: ah, bene allora. Quindi perché non ti è piaciuto?
Mamma: io non ho detto che non mi è piaciuto, è solo che diventa violento e poi verso la fine diventa inquietante.
Io: credo che lo prenderò per un complimento. -continuo a ridere-
Mamma: però l'inizio è bellissimo, fino alla scena del morso è stato bello, poi ha cominciato a darmi i brividi.
-silenzio-
Io: mamma, la scena del morso è tipo a pagina 2. -rido- quindi la prima pagina è bella. Ho scritto una fantastica prima pagina.
(qui ho dovuto riprendere fiato perché stavo piangendo dal ridere, quindi mi sono perso una frase di mia mamma).
Mamma: smettila, non è alla prima pagina il morso, sarà a metà. Ecco, fino a metà mi è piaciuto, poi ti inquieta e il finale fa paura.
-silenzio-
Io: mamma, ti rendi conto, vero, che queste sono proprio le caratteristiche di un bell'horror?
Mamma: (dopo aver smesso di ascoltarmi, ancora...) Però comunque è vero, la pazzia è una cosa strana. Spesso è più pazzo chi ti dà del pazzo, piuttosto che tu che sei pazzo.
-silenzio-
-sorrido-

Insomma, in definitiva, grazie a mia mamma per avermi fatto capire che non le piacciono gli horror (e come glielo diciamo ora che il prossimo romanzo in uscita sarà, con tutta probabilità, proprio un altro horror?) e per avermi detto che il pezzo non le è piaciuto proprio perché scrivo bene (insomma, se così non fosse, non l'avrei inquietata, no?).
Anche se, non si creda che io non l'abbia notato, ha colto l'occasione per dirmi che sono pazzo!!!
u.u
E poi, diciamocelo, scrivo delle bellissime prime pagine!! XD

Ma comunque, se non ci fossero le mamme, bisognerebbe inventarle. :)

Anche se ieri ha messo i capperi nel sugo. Io odio i capperi.

P.S. Come al solito, ragazzuoli e ragazzuole, se non avete ancora messo un bel like alla pagina facebook, potete farlo col riquadrone in alto a destra nel blog.
Per il resto, con i bottoni qui sotto potete (e, secondo me, dovreste) condividere questo bellissimo articolo, w la mia mamma, di cui vi lascio qui sotto un'illustrazione fatta da me.
(tra l'altro, appena l'ho fatta vedere a mio papà, mi ha risposto "chi è questa?". Evviva! Mia mamma è stata più diplomatica, mi ha solo detto "Io non ho la bocca così!"... ingrati... -.-"
Però ora l'illustrazione è in una cornice d'argento nel salotto di casa dei miei e mia mamma ne è supergelosa!)


Per me è bellissima!

Leggi tutto...

lunedì 2 dicembre 2013

Condivisione gioie, with portals.

Buongiorno a tutti.
Dopo un paio d'ore a rigirarmi nel letto per cercare di riaddormentarmi (al momento sono le 7, ho aperto gli occhi alle 5 dopo che ero andato a letto alle 2) ma senza alcun risultato, ho deciso di scrivere un piccolo post per il blog.

Di cosa vi parlo oggi? Delle mie nuove uscite editoriali.
Sì perché, tentando io la strada della scrittura, capita che qualche editore gradisca ciò che scrivo e decida di pubblicarlo (e meno male, oserei dire, altrimenti staremmo messi mica tanto bene!! :D )

Comunque, tornando al discorso: pubblicazioni.

La prima di cui vi voglio parlare è una raccolta di racconti dal titolo "Dark Cosplay".
Sì, avete letto bene: COSPLAY.
In giro per la rete ci sono un sacco di iniziative molto moderne, attuali, interessanti, cose che vengono incontro alle esigenze e ai desideri di grosse fette di pubblico che la grossa editoria generalmente schiva (sorvoliamo sulle motivazioni).
Queste iniziative mi vedono spesso partecipe. :)

La raccolta è nata da uno dei laboratori del forum di scrittura de La Tela Nera, che è il posto in cui mi sono formato come penna, un posto in cui torno sempre volentieri.
Il contest in questione è il "666 passi nel delirio".
Una trentina di autori si sono sfidati scrivendo racconti di massimo 666 parole (sono molto brevi, circa una pagina di word) che ruotassero attorno al tema del cosplay, ognuno libero di darvi l'interpretazione che più riteneva opportuna. Alla fine, i 5 racconti migliori sono stati selezionati per entrare a far parte di un'antologia, coronata da una partecipazione illustre.

Infatti, Luca Tarenzi (un pezzo grosso, signori, uno che ne sa, a prescindere dal fatto che pubblichi con un editore grosso -nella fattispecie è Salani che, per capirci, è l'editore che pubblica Harry Potter in Italia) ha scritto un racconto inedito proprio per aprire questa raccolta, cimentandosi a sua volta con la tematica scelta.
Insomma, che dire? Posso asserire con orgoglio di aver pubblicato assieme a un autore che mi piace molto, direi che è un ottimo passo verso la realizzazione dei miei obiettivi.
Condividiamo un po'di gioia insieme!

per un (ormai ex) bassista, sentire una canzone che
comincia così è sempre sinonimo di felicità esplosiva :)

L'alternativa è questa:
(solo per veri internauti, per veri intenditori)

hahaha, oh my god, oh my god, OH MY GOD!!!


Tornando seri per un attimo, io ho letto tutti i racconti (mi manca giusto quello di Tarenzi che mi sono tenuto per ultimo, sono uno di quelli che credono nel "dulcis in fundo") e sono tutti validi, un paio, a mio dire, più degli altri ma, insomma, il livello è tutto molto buono, sono presenti racconti in sitli e approcci diversi, quindi sono sicuro che troverete qualcosa che vi piacerà.
La notizia più bella di tutte è che questa raccolta è stata resa disponibile a costo 0.
Esatto, è scaricabile gratuitamente QUI, è un'occasione da non lasciarsi scappare.
Come vi dico sempre, se ciò che leggete vi piace, poi consigliatelo alla gente, parlatene, scrivetene, commentate, lasciate le vostre opinioni, perché è solo dicendo a noi scrittori cosa vi piace e cosa no che poi noi possiamo creare le storie che vorrete leggere!



La seconda pubblicazione di cui vi parlo è "Ritorno a Dunwich", uscita sia i formato digitale (acquistabile QUI alla modica cifra di 1,99 euro) che cartaceo (ordinabile QUI, prezzo di copertina 9.90 euro, attualmente disponibile a meno di 8.50), edita dalla omonima Dunwich Edizioni, casa editrice specializzata in horror, thriller e mistery, casa editrice che, a mio dire, è molto competente ed efficiente.

Questo paragrafo è a beneficio degli altri scrittori (diamoci una mano, dai):
Per gli altri autori non posso ovviamente parlare, ma io con la Dunwich Edizioni per ora mi sono trovato molto bene, soprattutto con il loro editor: veloce, puntuale, intelligente e competente, insomma, una bella sorpresa trovare tutto ciò in una casa editrice nata da così poco tempo e ancora piccola. (ho detto soprattutto con l'editor, ma mi sono trovato benissimo anche con gli altri: disponibili, cortesi, celeri; non è da tutti).
Per quanto ho potuto vedere sono molto attivi, lavorano tanto e lavorano sodo, hanno pubblicato scrittori emergenti che conosco o di cui ho letto cose e, sempre a mio parere, hanno fatto delle buone scelte.
Insomma, io sono un autore che prima di proporsi a un editore guarda come questo editore si muove, la Dunwich mi aveva convinto prima che decidessi di partecipare al loro concorso (da cui è uscita la raccolta di cui vi parlo oggi) e ora, dopo alcuni mesi, posso dire che confermo la mia opinione iniziale.
Se avrò modo di cooperare ancora con loro (cosa che mi auguro), sarà con tutta probabilità per un romanzo che sto scrivendo proprio di questi tempi, apposta per loro (nel senso che lo sto scrivendo per proporlo a loro, se poi non lo vorranno lo proporrò ad altri editori). Comunque saprò dirvi qualcosa di ancora più specifico, nel bene e/o nel male su come si lavora con loro. Le premesse però rimangono le migliori.
Insomma, editore consigliato.
Fine parte ad uso e consumo degli altri scrittori o aspiranti tali.

Dicevamo, ritorno a Dunwich:
Questa è una raccolta di racconti di racconti horror ispirata a/da uno dei più grandi maestri dell'orrore della storia della letteratura mondiale: H. P. Lovecraft.
Una decina gli autori selezionati su qualche centinaio di manoscritti giunti in redazione, alcuni degli altri scrittori selezionati li conosco (in fin dei conti il panorama degli scrittori emergenti è un po'come un condominio in un paesino di provincia: ci si conosce tutti, magari non troppo a fondo, e si è pronti a esprimere opinioni e giudizi su chiunque, tanto nel bene quanto nel male. Posto che vai, usanze che tr.... no, usanze che rimangono sempre le stesse! :) ), altri invece no ma sono fiducioso.

Se vi sto parlando di questa raccolta in un post che si intitola "condivisione gioie" è perché il racconto che avevo mandato si è qualificato tra i finalisti e quindi lo troverete sulle sue pagine.

SINOSSI:
"I tempi della follia", questo il titolo del mio pezzo, un brano che parla della pazzia e del suo significato.
Avete mai avuto modo di discutere con un individuo che la scienza psichiatrica definisce "pazzo"? Avete mai notato che alcuni passaggi dei suoi deliri sono ben più che coerenti?
E se dietro la generica definizione di "pazzia" si celasse qualcosa di più? Magari un diverso punto di vista, un'accresciuta percezione della realtà.
E se i pazzi non fossero loro? Se invece fossimo noi che non sappiamo vedere?
Allora, forse, l'etichetta di "pazzo" sarebbe solo un muro che edifichiamo per difendere il nostro piccolo mondo da ciò che non vogliamo vedere, da ciò che ci fa paura riconoscere come reale.
Ma arriva il giorno in cui la realtà prende un maglio e comincia a buttare giù quel muro, un colpo alla volta.
Ora tocca a voi, sta venendo a prendervi, e voi non siete pronti.
Vi pentirete di aver nascosto la testa sotto la sabbia per tutta la vita, di non aver voluto guardare.

Se vi è venuta voglia di leggerlo, tornate ai link che vi ho messo prima, dai quali potrete acquistare la raccolta. :)
Poi, una volta acquistata e letta, prestatela, fatela girare, fatela leggere. Per un autore come me è davvero più importante questo di tutto il resto. Io scrivo per chi mi legge (che sembra una cosa banale ma vi assicuro che non è così: una grossissima fetta di scrittori scrive per puro narcisismo). ;)

Per concludere, direi che il balletto della felicità sia d'uopo!

Hahahaha, evviva!

non è rimasto nient'altro da fare, a parte...

puking rainbows...


with portals


Come al solito, se il post vi è piaciuto, se volete supportarmi e/o rimanere aggiornati su quello che combino, faccio, scrivo, esplodo, andate a mettere un like nel riquadro social di facebook che trovate nella colonna a destra del blog, in alto. Se preferite twitter abbiamo i bottoni anche per quello, se siete dei blogger DOC (attenzione alla DOC, è un male dilagante) iscrivetevi agli aggiornamenti via email.
Qui sotto ci sono anche i bottoncini per la condivisione degli articoli e dei post, usateli se vi va. :)

Baci baci e spero di avervi regalato qualche sorriso in questo grigio lunedì mattina che, si sa, è sempre il momento più difficile della settimana. ;)
Leggi tutto...