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venerdì 23 maggio 2014

Falcone è morto invano.

Buongiorno, torno a battere un colpo dopo un po'di tempo perché oggi è uno di quei giorni in cui ho proprio poca fiducia nell'acume del genere umano. Torno a dire cose scomode e come si evince dal titolo, parlo dell'anniversario della strage di Capaci.

Ho letto tanti status oggi riguardo Falcone, molte belle parole, ma la verità è, secondo me, che a parte le parole rimane davvero poco. La mafia oggi non è più quella di una volta, i pochi che lo capiscono e provano davvero a fare qualcosa fanno una brutta fine.
I ponti, le sparatorie per strada, quella è banale criminalità. La mafia oggi sta a tutt'altro livello. Negli uffici lindi delle sedi centrali delle banche, nelle decine di fondazioni che controllano ciascuna lo 0,5% dei grandi colossi dei beni alimentari, del gioco d'azzardo, dei fondi d'investimento e molto altro.
Bisogna capire che la mafia non è stupida, e la domanda "perché massacrarsi per le strade per i milioni, quando posso stare seduto in piscina, sostituire la pistola col telefono e fare miliardi?" se l'è fatta e si è data anche una risposta, molto tempo fa.
I telegiornali che ci parlano di sequestri di proprietà per milioni e milioni di euro, di boss latitanti che controllano "reti oscure" con i pizzini, dei regolamenti di conti per le strade di Scampia, non sono altro che propaganda. Rafforzano l'idea collettiva che abbiamo della mafia, distorcono la percezione, perché se non sai chi è il tuo nemico, come puoi combatterlo davvero?

Oggi non si fanno esplodere ponti, perché non ce n'è bisogno. Le guerre odierne si combattono con l'informazione. E quando qualcuno dice qualcosa di pericoloso, si forgiano parole come "complottista", che oggi è sinonimo di pazzo squilibrato che non sa quel che dice e vede minacce dietro ogni angolo. Ma le minacce sono davvero dietro ogni angolo.

Tuttavia l'essere umano non ha mai avuto un gran rapporto col pericolo (vero o presunto). Sin da quando siamo piccoli, piuttosto che guardare nel buio, mettiamo la testa sotto le coperte, stringiamo l'orsacchiotto e ci ripetiamo che va tutto bene, fino a quando ce ne convinciamo o, peggio, ci addormentiamo.
Aprendo gli occhi si può vedere che la mafia, ora come anni fa, sta al vertice di quella che è la catena alimentare politico-economica che domina la nostra società. Siede nei posti a cui tutti rivolgiamo lo sguardo quando qualcosa va male per avere risposte. Un po'come aver dato le chiavi della dispensa dove teniamo il formaggio a un'allegra famiglia di topi di campagna. Non una mossa molto furba. Tutto ciò accade tutti i giorni sotto il nostro naso.
Sia ben chiaro che non sto cercando di convincere nessuno di tutto ciò, è solo la mia idea. Idea di un mondo in cui la maggior parte delle persone si limita a scegliere tra le alternative che si trova davanti, senza chiedersi "cosa c'è d'altro?", senza pensare "no, ma io non voglio nessuna di queste cose, io merito di meglio e voglio di meglio per me, per il mondo, per i miei figli".

Io non credo che abbastanza gente aprirà mai davvero gli occhi, quindi, a oggi, ritengo che Falcone, Borsellino e gli altri martiri della lotta alla mafia siano banalmente morti invano.


Scusate per i toni seri, ma ogni tanto mi capita di dire cose serie. Il più delle volte poco prima che un sacco di gente storca la bocca e mi dia del pazzo. Quindi, se volete, sono qui, come dice Mastrota, "solo per oggi".
Da domani si torna su toni leggeri.


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lunedì 12 maggio 2014

La primavera porta un sacco di problemi

Buongiorno, gente che mi segue.

Come avrete notato è un po'che non mi faccio vivo.
Subito vi ringrazio per aver continuato a bazzicare il blog, le statistiche mi dicono che siete comunque passati di qui con una certa frequenza, lo apprezzo molto ;)

Per il resto, chiedo scusa per l'assenza, ma mi sono capitate (in ordine sparso e a volte più volte per punto) le seguenti cose:

1) Il mio cane grosso (Kira, per chi la conoscesse di persona) sta davvero davvero poco bene.
E visto che a casa mia i cani sono membri effettivi della famiglia, alla stregua di fratelli, è un periodo piuttosto duro.

2) Il nuovo layout del blog ha cominciato a darmi un sacco di problemi mentre cercavo di implementare l'ultima stramaledetta modifica (una delle più importanti).
Sono 5-6 giorni che cerco di sistemare la cosa, senza grossi risultati al momento, ma non demordo.

3) Siamo entrati in fase di test del gioco di carte che abbiamo creato per un concorso internazionale molto famoso, il che porta via molto tempo tra sistemare e bilanciare i vari aspetti del gioco...

4) Ho deciso che quest'anno proverò a partecipare al Gran Giallo città di Cattolica, il più famoso concorso italiano per racconti gialli, che dà accesso alla pubblicazione sulla collana del Giallo Mondadori (tanto gentile e tanto onesto pare, il giallo mondadori).

5) sto leggendo molto per prepararmi mentalmente alla stesura del prossimo romanzo. Dovete sapere che io non sono un lettore costante, magari per due mesi non leggo niente, poi leggo 10 libri in una settimana. rima di cominciare le fasi di scrittura più intensive e compulsive, leggo molto.

6) Sto preparando la mia prima pubblicazione come curatore. Dopo aver chiuso con successo un concorso letterario da me organizzato, ho deciso che i vincitori sarebbero stati pubblicati (hanno scritto davvero un buon pezzo), quindi in collaborazione con La Tela Nera stiamo lavorando a questa cosa di cui vi parlerò meglio più avanti.

Come vedete è un periodo davvero d'inferno. Però guardiamo il lato positivo, se Dio me la manderà buona, avrò presto una miriade di cose nuove da raccontarvi.
Quindi godetevi queste "ferie", potreste rimpiangerle presto... ;)

E magari, se ve la sentite, incrociate le dita per il mio cane!
Grazie, vi voglio bbbbéne, buon inizio di settimana :)


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