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mercoledì 27 novembre 2013

mettersi con uno scrittore horror è come chiedere a un ingegnere di curarvi le emorroidi

Buongiorno, dopo i post dal tono più serio degli ultimi giorni, riprendiamo con i toni a cui vi stavo abituando.
Scusatemi se sono stato un po'assente ma, come vi dicevo qualche giorno fa, ho avuto qualche guaio in famiglia negli ultimi tempi, combinato a una quantità di lavoro indicibile.

Ma, una grande notizia:

Lo so, scrivo male. Per vostra fortuna le scritte nelle strisce saranno fatte coi font di sketchbook.








Comunque, di cosa parliamo oggi? Di professionalità.
"Ok, ma cosa intendi?" direte voi. Intendo di persone così professionali che vivono la vita in funzione del proprio lavoro e vedono tutto quello che passa loro davanti o che capita nelle loro vite attraverso la lente data dalla loro professione. Insomma, professionisti D.O.C.

Vi è mai capitato di essere all'asilo? E di dover andare al bagno? (o di avere un/a compagno/a nella stessa situazione? -viste da fuori certe cose si capiscono meglio-)
Succede sempre questo:
- Maestraaaaaa, devo fare la pipìììì.
Ora possono succedere due cose:
1) La maestra ha tempo per voi;
2) La maestra è in preda alle convulsioni da crisi isterica perché 30 bambini stanno cercando di suicidarsi in modi diversi e creativi: chi cerca di ingoiare tonnellate di colla, chi cerca di fare base jumping dalla libreria (rigorosamente senza paracadute, nuove frontiere di sport estremo), chi cammina su tappeti di lego (l'odierno camminare sui fuochi ardenti, perché l'uomo, col tempo, diventa sempre più sadico. Io preferirei camminare nella lava che su un tappeto di lego), chi prende per i capelli la biondina carina della classe e gioca alle olimpiadi, specialità "lancio del martello".

Partiamo dall'eventualità 2, succederà che voi (o il vostro compagno in crisi diuretica) vi urinerete bellamente nel grembiulino (si usa ancora il grembiule all'asilo?), impalati come degli idioti in mezzo alla classe mentre riproporrete, in scala, la tragedia del Vajont con l'ondata gialla che annega gli omini dei lego.
A questo punto voi non lo sapete ancora, ma il vostro destino è al 99% segnato (esiste una probabilità non nulla che, vista la tenerissima età, qualcuno si dimentichi che vi siete pisciati addosso, ma c'e sempre uno che non dimentica e che, mi dispiace, provvederà a che non lo faccia nemmeno il resto della comunità).
E intanto la maestra dovete sperare che si stia dibattendo a terra con le convulsioni, o che abbia nel cassetto solo forbici dalla punta arrotondata. La prospettiva di dover pulire la vostra pipì non credo proprio che la esalti.
L'insegnante è uno di quei mestieri che si devono fare per vocazione, solo ora me ne rendo veramente conto.

Ma il caso che interessa di più a noi è il primo, quello in cui la maestrapervocazione vi sorriderà e vi risponderà "ma certo, -appellativo tenero- vieni con me che ti insegno io come si fa" (tra l'altro, se decontestualizzata, sembrerebbe una non tanto velata minaccia).
"E cosa c'è di strano?" direte voi... all'apparenza nulla, MA (si, caspita, ci sono sempre questi straMAledetti MA), si sa, gli esseri uMAni aMAno le escalation.
Passano gli anni MA otto son lunghi e quella MAestra ne ha fatta di strada, MA (aaaargh, basta dai... prima che tra 10 minuti mi trovo i gentili signori della neuro sotto casa) non si scorda la sua prima volta, quando un bambino doveva urinare... la dove c'eeeera l'aula ora c'èèè...
Mi fermo, non siamo mica gente volgare.
(per chi non avesse capito la citazione, cliccare QUI)

Dicevamo, ESCALATION.
Quella maestra, molto convinta e molto professionale, ha cominciato a vedere il mondo attraverso il proprio lavoro.
Quindi ora, dopo questi otto anni, questo è ciò che succede nella sua vita:


Situazione ipotetica 1
Bambino: maestra, devo respirare per vivere?
Maestra: guarda, ti mostro io come si fa.

Situazione ipotetica 2
Fidanzato: aspetta un secondo, metto il preservativo
Maestra: aspetta, ti mostro io come si fa.

Situazione ipotetica 3
Nobel per la fisica: devo quadrangolare la statistica metastocastica del ugu gayfiuygifrt  iwyeufgefsiysd aksgagski.
Maestra: spostati, ti mostro io come si fa.

Situazione ipotetica 4
Alieno: devo riparare il motore interstellare della mia navicella spaziale, una tecnologia che voi avrete solo tra, forse, 3000 anni...
Maestra: passami gli attrezzi, ti mostro io come si fa.

Situazione ipotetica 5
Io: tesoro, aspetta un attimo che devo andare affanculo.
Maestra: fermo, ti mostro io come si fa.

No, questa non l'ho fatta io.


Le maestre, tuttavia, erano solo un esempio, vi ho preparato una serie di agili illustrazioni e ulteriori esempi che mostrano come in pratica tutte le categorie professionali possano essere colpite da questa sindrome DOC (che è l'acronimo di sinDrome da prOfessionalità aCuta, una brutta malattia, aiutateli inviando a me medesimo tutti i vostri risparmi per aiutare la ricerca, in omaggio una lettura del futuro utilizzando gli scontrini della spesa).

INGEGNERI.
Categoria terrificante.

ingegneri, non sono cattivi, è che li disegnano così.
Detto ciò, NON ANDATE MAI DA LORO A LAMENTARVI PER DELLE EMORROIDI.


I GIOVANNI MUCCIACCIA (o come ca**o si scrive)

Situazione 1
Persona: mio figlio sta male.
Muciaccia: hmmmmbéne, cospargetelo di abbondante acqua e colla vinilica.

Situazione 2
Persona: ho perso tutti i miei soldi in una truffa immobiliare.
Muuciccia: hmmmmbéne, cospargetevi di abbondante acqua e colla vinilica.

Situazione 3
Raul Bova: il mio pene non si erige più.
Mucciacia: hmmmmbéne, cospargetelo di abbondante acqua e colla vinilica.
Raul Bova: no, davvero, è un problema.
Muciacia: ora ritagliatene il contorno con delle forbici dalla punta arrotondata.
Raul Bova: ma sei pazzo?
Mcuiuacia: fatto? hhmmmbéne
Raul Bova: ho bisogno di una soluzione.
Muccia: ora copritelo con abbondanti strisce di carta igienica, fogli di giornale e carta assorbente, poi spennellate ancora il tutto con abbondante acqua e colla vinilica.
Raul bova: ebbasta, dai, ti ho detto che è un problema!
Moccia: non mi importa se non ti funziona, io ti amo lo stesso. Io e te, 3 metri sopra il cielo.
Raul Bova: ti dirò, a me basterebbero una quindicina di centimetri sotto le lenzuola.


I GELATAI.
Questi, invece, danno sempre ottimi consigli quando afflitti da DOC.

Situazione 1
Ragazza: ho dei problemi con il mio partner.
Gelataio: leccalo.

Situazione 2
Ragazzo: non so come dare piacere alla mia ragazza.
Gelataio: leccala.

La difesa rinuncia a presentare ulteriori prove, Vostro Onore.
W i gelatai, salveranno il mondo.


I FONZIES
Anche di loro non c'è molto da fidarsi, come mostrato nella grafica seguente.

Fonzies, tanto buoni, quanto cattivi.


Dopo avervi spiegato come la DOC stia flagellando il mondo (eccezion fatta per i gelatai), credo sia il caso di parlare anche un po' degli scrittori, quindi:


GLI SCRITTORI
(ATTENZIONE: uno scrittore in preda a DOC può diventare molesto. Si consiglia di aver sempre dietro un accendino e un foglio di carta. Se doveste trovarvi in pericolo, estraete l'accendino, poi estraete il foglio di carta, poi usate l'accendino per dare fuoco al foglio di carta, gli scrittori temono il fuoco e si terranno alla larga al grido di "nazista, nazista" che è il nome del loro predatore naturale, ormai assurto per estensione al generico significato di "pericolo, pericolo".)

Situazione 1
Persona: ehi, guarda che bell'albero.
Scrittore fantasy: e se fosse un albero magico minacciato da un malvagio mago cattivo?

Situazione 2
Persona: ehi, stai bene?
Scrittore thriller: (guardandovi con espressione intensa) "l'amico lo conosceva bene, notò subito l'espressione contratta del suo volto e seppe che qualcosa lo turbava. Tuttavia non poteva confidarsi con lui, il pericolo era troppo grande per coinvolgere degli innocenti".

Situazione 3
Persona: (indicando un'auto che passa lì accanto) che bella la nuova Maserati, vero?
Scrittore di fantascienza: bzzzzz, clang, clang, fzzzzz, trrrrrrrrr... (con voce robotica) "io non sono una Maserati, sono un'intelligenza aliena venuta sulla Terra per portare pace e ordine!"

Variante alla situazione 3
Scrittore di fantascienza catastrofica: (sempre con voce robotica) "sono un'intelligenza aliena venuta sulla Terra per portare morte e distruzione!"

Situazione 4
Persona: hai visto l'ultimo film di Schwarzenegger? (si porta una mano al ginocchio per grattarsi)
Scrittore rosa: "cosa aveva voluto dire con quell'insinuazione? Forse che avrebbe voluto un uomo possente come quell'attore? La mano cominciò a scendere lenta verso il bassoventre, come a voler contenere l'impulso di eccitazione provocato dal pensiero di quei muscoli possenti che la afferravano come [censored] e la [censored] fino al [censored]."

Situazione 5
Persona: ho fame.
Scrittore horror: quella semplice frase gli rivelò che la mutazione era già in atto nel corpo della sua giovane compagna. Il virus si era già diffuso in lei, sarebbe stata questione di secondi, poi non sarebbe più stata Claire, la dolce ragazza con cui aveva perso la verginità dietro il fienile degli Svensson (questo cognome è per palati fini e seguaci attenti, spiegazioni QUI), ma una di loro. Non era pronto a vederla cambiare, e poi gliel'aveva promesso: "non preoccuparti, non permetterò mai che tu diventi una di loro".

Si alza dal divano, va in cucina, rumore di posate nel cassetto e, dopo pochi istanti, torna in salotto armato con un coltello. Il giorno dopo i giornali parleranno dell'ennesima tragedia famigliare che si sarebbe potuta evitare (avendo un accendino e un foglio di carta, magari).


Morale della favola?
Mai, e sottolineo MAI mettersi con uno scrittore di horror!


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FATELO, o vi faccio sposare con uno scrittore horror! :)

P.P.S. la parola "stocastico" mi fa sempre pensare che chi la dice stia in realtà dicendo "stocaaazzoooo!".

Fine, alla prossima. Baci. ;)

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